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Bambini 0-6 anni, a Modena si riprogetta la ripartenza con piccoli gruppi sperimentali

Accordo provinciale tra Enti locali, sindacati e mondo cooperativo dei gestori per la riprogettazione e attivazione dei servizi educativi e scolastici 0-6 anni. Appena il Governo lo consentirà, i gestori dei servizi potranno realizzare attività

Il tema della riapertura dei serivizi educativi per i più piccoli, al fronte della ripresa del lavoro da parte di tnati genitori, è uno dei più delicati di questo momento A Modena Enti locali, associazioni sindacali e mondo cooperativo modenese sono ripartiti per elaborare il Protocollo provinciale di intesa per la riprogettazione dei servizi educativi nel periodo di sospensione delle attività educative per emergenza covid19.

Il Protocollo, aperto e sottoscritto per ora da una serie di Comuni (Bastiglia, Bomporto, Castelfranco, Modena, Nonantola, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Montefiorino, Prignano, Ravarino, Sassuolo e Unione Terre d’Argine) da Cigl, Cisl, Uil, da Legacoop e Confcooperative, intende fornire una cornice quadro entro cui riprogettare la rimodulazione e riattivazione di parte dei servizi sospesi e individuare le linee di indirizzo per il sostegno alla rete dei servizi.

L’obiettivo è assicurare la continuità della relazione educativa e la tenuta del sistema integrato; la continuità di imprese e associazioni che fanno parte del sistema e la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle condizioni economiche dei lavoratori. Il Protocollo si applica a nidi, scuole d’infanzia e altri servizi educativi (micronido, servizi integrativi e sezioni primavera) in appalto, concessione, convenzione o con altra forma contrattuale vigente con gli enti locali firmatari.

Gli impegni e il trattamento economico dei lavoratori

I firmatari si impegnano a creare le condizioni per dare risposte ai bisogni delle famiglie trovando un punto di equilibrio tra le diverse esigenze, compresa quella di poter fare affidamento sui gestori dei servizi e sulla disponibilità di un numero sufficiente di operatori per rispondere quanto più possibile alle richieste urgenti di sostegno degli utenti.

Sul fronte economico, l’accordo indica anche i criteri per fatturare i servizi riprogettati in accordo tra le parti facendo affidamento sui contratti e sulle convenzioni e garantisce massima tutela di lavoratrici e lavoratori. Le prestazioni, sia quelle convertite in seguito alla riprogettazione che quelle sospese, dovranno garantire il massimo possibile delle azioni di fidelizzazione del personale e a tal fine sarà quindi adottato il criterio dell’equa rotazione, insieme ad altri che potranno individuare soggetti gestori ed organizzazioni sindacali;

Inoltre, tutte le imprese, cooperative, organizzazioni private a qualsiasi titolo affidatarie, aggiudicatarie, assegnatarie o concessionarie dei servizi educativi dovranno aver avuto accesso o formalmente attivato il ricorso, per l’intero periodo di sospensione delle attività educative e didattiche, agli ammortizzatori sociali come previsto dalle vigenti norme e il gestore si impegna, salvo nei casi di documentate difficoltà finanziarie dell’impresa, ad anticipare il pagamento delle integrazioni salariali.

La didattica a distanza e la formazione del personale

Sono i servizi educativi a distanza ad essere privilegiati e incentivati almeno nella prima fase di applicazione del Protocollo provinciale di intesa per la riprogettazione dei servizi educativi nel periodo di sospensione delle attività per emergenza covid19, sottoscritto a Modena da enti locali, sindacati e mondo cooperativo dei gestori. Se non verranno modificate le disposizioni delle autorità sanitarie competenti, questa prima fase riguarderà i mesi di aprile e maggio. Le attività a distanza da riprogettare potranno essere relative ad aule virtuali, attività guidate, video e servizi educativi sperimentali per i bambini, ma anche ad attività di supporto ai genitori. Il Protocollo elenca diverse attività a titolo esemplificativo e introduce la possibilità, se le norme lo consentiranno, di studiare e attuare forme di servizi individuali o a piccolo gruppo. In tale evenienza vanno comunque assicurate da parte della struttura che eroga il servizio tutte le misure necessarie alla massima tutela della sicurezza e della salute di personale e utenti anche attraverso l’utilizzo di adeguati dispositivi (mascherine chirurgiche e guanti).

E tra gli impegni assunti dai firmatari del Protocollo c’è anche quello di formare tutto il personale, soprattutto in vista della fase 2 con le attività “in presenza”, per affrontare la situazione sotto ogni aspetto e per conoscere a fondo i comportamenti da tenere in materia di salute e sicurezza previsti da specifici protocolli, nonché il corretto utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale. Le prestazioni potranno infatti essere erogate a condizione di garantire le misure necessarie per assicurare la massima tutela della sicurezza e della salute di operatori, bambini e famiglie, attraverso la fornitura dei necessari dispositivi di protezione e da specifici protocolli.

Attività sperimentali "in presenza" non appena lo Stato lo consentirà

Muovendosi nella cornice delineata da protocollo sottoscritto insieme ad altri Enti locali con le parti sindacali e il mondo cooperativo dei soggetti gestori, la Giunta di Modena ha quindi deliberato di attuare forme di riprogettazione e di co-progettazione dei servizi educativi comunali per creare un senso di stabilità e sicurezza, scandendo il ciclo della giornata, della settimana, del tempo in generale e di assicurare la continuità di fornitura dei servizi educativi gestiti anche in forma indiretta, formalmente riprogettati e rimodulati in accordo tra le parti facendo affidamento su contratti e convenzioni in essere.

Le forme di riprogettazione dei servizi 0/6 anni, previste già dal mese di aprile, continueranno fino a quando i servizi saranno prestati in modalità a distanza.

Le attività alternative sperimentali previste sono quelle contemplate nel Protocollo provinciale: attività a distanza come sezioni virtuali, produzione di materiale video, chat di gruppo; servizi educativi sperimentali per i bambini, lettura fiabe da parte di educatrici, laboratori esperienziali guidati, tutorial. E ancora momenti di approfondimento e confronto di supporto alla genitorialità, sportello di ascolto per i genitori con personale educativo e pedagogico per trovare risposta alle domande più frequenti; promozione di momenti aggregativi online tra genitori e ogni altra modalità possa supportare le famiglie nella gestione del tempo e nella cura dei bambini a casa.

Infine, ma non per ultimo e solo qualora sia autorizzato dagli organismi nazionali e regionali competenti in materia sanitaria, si può iniziare a studiare e attuare la riapertura anche “parziale” dei servizi educativi, attraverso forme di servizi individuali o a piccolo gruppo, offerti in luoghi ampi e aperti o resi nel rispetto delle direttive sanitarie negli stessi luoghi ove si svolge normalmente il servizio, che si tratti di strutture pubbliche o private, specie quelli rivolti alle famiglie più bisognose e fragili.

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