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Dalla modenese Quix la tecnologia per gestire le denunce delle donne vittime di violenza

La società modenese di consulenza IT e tecnologica crea per la Provincia di Trento un nuovo applicativo per la gestione interna delle denunce da parte delle donne vittime di violenza

La modenese  Quix, azienda di consulenza IT e tecnologica formata da oltre 80 specialisti e 200 clienti, rivolge il suo impegno ad avvicinare sempre più donne al mondo dell’IT, in particolare l’azienda annuncia un progetto speciale a tema sociale.

Si tratta di una collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Quix la supporterà nello sviluppo di un nuovo applicativo per la gestione interna delle denunce da parte delle donne vittime di violenza.

Il progetto ha l’obiettivo di mettere al centro le persone, semplificando e velocizzando le risposte per offrire un supporto più immediato e meglio organizzato. Infatti, la soluzione permetterà la gestione di tutti gli aspetti delle pratiche, dalle attività degli uffici della Provincia a quelli dei servizi sociali. Un unico spazio per le informazioni, un aiuto più efficace alle persone.

“Questo progetto è la testimonianza concreta che la digitalizzazione non è un traguardo fine a se stesso ma può cambiare la vita delle persone”, commenta ancora Masini. “La tecnologia offre gli strumenti per poter condividere, organizzare e creare valore. Può dare vita a soluzioni e costruire risposte a esigenze, come quella della Provincia di Trento, che intendono aiutare i cittadini, in questo caso le cittadine che si trovano in un momento di grave difficoltà. Insieme, contribuiamo a creare un valore reale per la società”.

E per Quix l’attenzione al valore delle donne è una costante nel proprio percorso. Anche in questo 2022, in cui oltre ad allargare l’ambiente lavorativo (lavori previsti nei prossimi mesi), la società ha intenzione di assumere oltre 10 nuovi professionisti.

All’interno dell’azienda un terzo del personale  è donna, e una particolare attenzione è posta nel garantire uguaglianza di stipendio a parità di ruolo. Con un’età media del personale di 34 anni, Quix cerca di garantire un ambiente inclusivo e sostenibile creando valore per il personale anche attraverso un programma di life-work balance. Questo include un servizio di lavanderia, un piano welfare con focus sui neo-genitori e percorsi di formazione ad hoc.

La società offre, inoltre, la possibilità di lavorare da remoto in particolare alle persone residenti in altre regioni italiane, così come offre loro supporto nel caso vogliano trasferirsi nel territorio modenese.

Per Quix, la crescita è da sempre un obiettivo centrale. Questo principio vale sia quando si tratta di rispondere alle esigenze delle aziende che da anni si affidano come partner tecnologico, sia nel prendersi cura delle persone lavorano in azienda e che decidono di mettere a disposizione impegno e talento per lo sviluppo dei progetti condivisi.

È solo creando un ambiente lavorativo attraente e motivante che si può capitalizzare il valore che c’è in ognuno, e contribuire a vivere l’azienda come un luogo di lavoro sereno, produttivo e incentrato sul concetto di scambio e reciprocità. Questo è il vero motore di ogni innovazione, perché dare valore alle persone con cui si costruisce qualcosa a sua volta genera altro valore.

“Crediamo che un’azienda, per essere sostenibile, debba creare valore nel lungo termine per tutti gli stakeholder coinvolti nella propria attività. Ed è per questo che l’attenzione per le persone e per i principi etici di sostenibilità, rispetto, uguaglianza e inclusione sono tra i caratteri fondanti e imprescindibili della cultura di Quix”, afferma l’ad Masini.

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