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Il Duomo dice addio alla Cappella musicale, convenzione revocata e maestro licenziato

Doccia fredda per Daniele Bononcini, i coristi e i fedeli. La decisione della curia per ragioni economiche mette a rischio oltre 450 anni di storia

"I coristi della Cappella Musicale del Duomo di Modena comunicano con rammarico che nella passata settimana il Capitolo Metropolitano del Duomo di Modena ha provveduto a revocare, dopo appena nove anni, la convenzione trentennale che garantiva una sede ai cori della Cappella Musicale e, quattro giorni dopo, a licenziare con effetto immediato il Maestro di Cappella e Organista Titolare Daniele Bononcini, adducendo a giustificazione motivi di carattere economico".

Giunge così, attraverso una nota della Cappella stessa, l'annuncio dello "sfratto" deciso dall'Arcidiocesi di Modena per quella che è una vera e propria istituzione musicale della città. Annuncio cui finora non ha fatto seguito alcuna comunicazione ufficiale della curia, come sappiamo in un momento certamente non facile dal punto di vista economico-finanziario.

"Siamo sgomenti, mortificati e profondamente delusi dinanzi a queste decisioni e alle dinamiche con cui sono state comunicate, ma pienamente uniti fra noi (30 coristi della Schola Gregoriana, 53 coristi della Schola Polifonica, 30 Pueri e Juvenes Cantores) e con il Maestro - proseguono i coristi modenesi - Desideriamo esprimere con forza la nostra piena solidarietà al Maestro, e insieme a lui ci riteniamo impegnati già da ora a dare continuità all’ultra ventennale percorso spirituale e musicale da lui iniziato e portato avanti, eventualmente declinando il progetto in un differente contesto. L’amore per la grande musica sacra è la nostra eredità".

Sul futuro ancora non vi sono certezze, neppure per quanto riguarda Daniele Bononcini, che non nasconde la propria delusione: “In questi 26 anni mi sono speso con passione e amore per portare la Cappella Musicale del Duomo, l’istituzione musicale più antica della città operante sin dal 1453, a importanti livelli di prestigio, secondo modelli internazionali che ho conosciuto e studiato negli anni per trarre ispirazione. Ho prestato servizio in oltre 9000 liturgie, promosso quasi 600 concerti, dato vita alla scuola interna e raccolto in cattedrale le scholæ cantorum della Diocesi".

"Il patrimonio culturale, umano e spirituale costruito in oltre un quarto di secolo ha un valore incalcolabile, non solo per le persone che sono state coinvolte direttamente, ma anche per i numerosi fedeli e spettatori che hanno goduto della nostra musica: solo nel 2021 i nostri concerti sono stati seguiti da oltre 101.000 persone, significando un’autentica attestazione di stima”, conclude il maestro.

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