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Just Eat revoca il licenziamento di un rider, soddisfazione della Cgil

Una questione burocratica legata al permesso di soggiorno del lavoratore straniero. Partono le relazioni sindacali e i attende l'attuazione del Protocollo comunale

I sindacati Filt e Nidil Cgil Modena esprimono piena soddisfazione per il ritiro del licenziamento di un rider modenese impugnato dal sindacato nei giorni scorsi, nei confronti di Just Eat (ovvero Take Away Express.com, questo il nome dell’impresa), colosso delle consegne a domicilio.

Il sindacato presenta così l'episodio: "Un mese fa un rider modenese di Just Eat si rivolge alla Filt Cgil sottoponendo il primo caso di licenziamento su Modena da parte della piattaforma. Il lavoratore risultava licenziato in virtù del fatto che era in possesso di un permesso di soggiorno scaduto. Sin da subito è stata chiara l’illegittimità e la pretestuosità del fatto contestato. Il lavoratore aveva infatti già avvisato la piattaforma del fatto, nonché informato e prodotto certificazione dell’appuntamento già fissato presso la Questura per il rinnovo. Documento che, in carenza del rinnovo stesso, vale a tutti gli effetti legali come documentazione identificativa idonea. Il lavoratore dunque era in regola a tutti gli effetti e poteva tranquillamente continuare a lavorare. Ciò nonostante l’algoritmo, che evidentemente deve essersi ad un tratto inceppato o piuttosto avere “matchato” in maniera anomala e impropria le informazioni inserite, ha ritenuto ci fossero le condizioni di recesso del rapporto di lavoro".

Il sindacato Filt Cgil ha prontamente impugnato il licenziamento, producendo nuovamente tutta la documentazione e l’azienda non ha potuto far altro che recedere e revocare il licenziamento, reintegrando il lavoratore sul posto di lavoro.

“Il Diritto può vincere sull’algoritmo - affermano i sindacalisti Clelia Coppola (Filt Cgil) e Omar Casali (Nidil Cgil) - Contestualmente a questa importante e significativa conquista si sono finalmente aperte anche le relazioni sindacali sul territorio modenese – continuano i sindacalisti Filt e Nidil Cgil - e, qualche giorno fa si è svolto il primo incontro con la direzione aziendale di Take Away Express.com, nel quale i sindacalisti e i rappresentanti dei lavoratori hanno potuto rappresentare le problematiche dei rider e definire le prime regole di ingaggio per aggiustare le buste paga dei lavoratori, in cui spesso si ritrovano errori di varia natura, e di salute e sicurezza, al fine di fornire risposte concrete e riconoscere loro piena tutela e pieni diritti, stabilendo che tra le parti avvenga, con cadenza periodica, un monitoraggio al fine di verificare e correggere eventuali errori  o  situazioni di criticità”.

Just Eat, dal canto suo, tiene a precisare che l’interruzione del rapporto di lavoro con il rider dipendente "è avvenuta a seguito della mancata presentazione nei tempi previsti dalla legge, e a seguito di numerosi solleciti, della documentazione necessaria per appurare la sussistenza dei requisiti per poter lavorare in Italia. E' stata l’azienda a revocare tempestivamente il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, dopo che il rider ha provveduto, benché oltre il tempo massimo, a fornire la documentazione. Operiamo nel pieno rispetto della legge e di quanto previsto dall’accordo siglato il 29 marzo con le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti, con la volontà di trovare soluzioni conciliative nella risoluzione delle controversie. È inoltre attivo un tavolo di lavoro congiunto tra l’azienda e i sindacati firmatari dell’accordo, in un clima di dialogo e confronto aperto, con la finalità di implementare l’accordo sottoscritto in modo soddisfacente per tutte le parti".

Dialogo sindacale

L’accordo nazionale è stato un’importante avanzamento per i diritti dei rider, sempre più riconosciuti anche da varie sentenze e cause legali e recentemente anche dall’orientamento dell’Unione Europea che, nei giorni scorsi, ha presentato una proposta di regolamentazione del settore della Gig Economy che riconosca ai rider il diritto di essere trattati come lavoratori dipendenti a tutti gli effetti.

“Attualmente Just Eat, in virtù di tale accordo – continuano i sindacalisti - ha assunto circa 6.000 persone in tutta Italia di cui un centinaio a Modena. Nonostante ciò sino ad una settimana fa non era stato ancora possibile instaurare relazioni sindacali con il colosso delle consegne, e come sindacati essendo rimasti sempre in contatto con i lavoratori e le lavoratrici, in questi mesi abbiamo avuto più volte l’occasione di segnalare varie problematiche, sia operative sia di retribuzione connessa ad errori nelle buste paga dei rider”.

Nei prossimi giorni gli esiti dell’incontro con la direzione aziendale saranno riportati in assemblea ai lavoratori, assemblea in cui si discuterà anche dell’ancora atteso avvio delle "casette" di sosta per i riders promesse dal Comune di Modena con il Protocollo Rider sottoscritto nella primavera scorsa ma, ad oggi, non ancora attivate.

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