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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Stanchi, critici, ma soddisfatti del proprio lavoro: l'identikit degli insegnanti

Ricerca Ipsos sul mondo della scuola realizzata per conto della Cisl. La pandemia pesa, così come le basse retribuzioni, ma lo spirito professionale prevale sempre

Critici verso un sistema afflitto da mille problemi, ma tutto sommato soddisfatti della propria scuola. Provati dalla pandemia, percepita comunque come un’occasione di crescita professionale. Gratificati dal proprio lavoro, anche se considerato scarsamente retribuito. Sono alcuni degli aspetti che emergono dalla ricerca “Comprendere la scuola oggi”, realizzata per conto della Cisl Scuola dall’Ipsos di Nando Pagnoncelli.
La ricerca è stata condotta attraverso interviste a insegnanti (anche modenesi), dirigenti scolastici e genitori.

«Insegnanti e dirigenti esprimono un forte bisogno di formazione - dichiara la segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo – Questa ricerca è utile a noi del sindacato per definire la nostra linea d’azione nell’immediato futuro, anche in vista del rinnovo contrattuale».

Nonostante non si senta riconosciuto sul piano retributivo e sociale, il personale insegnante si dichiara nella stragrande maggioranza (80%) soddisfatto della propria scelta professionale. La percentuale scende al 60% per i dirigenti scolastici, probabilmente a causa dell’emergenza sanitaria che ha visto aumentare di molto il peso delle responsabilità organizzative e amministrative. Eccessiva burocrazia ed elevato numero di alunni per classe sono gli elementi che generano maggior disagio tra i docenti, insieme al numero delle riunioni e alle carenti dotazioni tecnologiche; ancor più marcata l’insofferenza dei dirigenti (93%) per la preponderanza di aspetti burocratici nel loro lavoro.

Le aree su cui viene espressa una più diffusa richiesta di aggiornamento da parte dei docenti sono la didattica per i Bes (Bisogni educativi speciali) e le tematiche relative alla condizione giovanile.

Tra i genitori degli alunni la percentuale di chi è soddisfatto della scuola frequentata dal proprio figlio arriva all’86%. «È un dato sorprendente, che si aggiunge al 70% di famiglie che esprime stima verso il sistema scolastico nel suo complesso. Evidentemente – spiega Cozzo - c’è differenza tra ciò che viene vissuto in prima persona e quello che viene percepito in modo mediato e costruito socialmente nell’immaginario collettivo».

I genitori valutano gli insegnanti più positivamente di quanto non avvenga a parti invertite. Per la maggioranza netta dei genitori, infatti, gli insegnanti sono presenti (77%), entusiasti (66%) e sereni (70%). Per il 90% degli insegnanti, invece, i genitori sono troppo indulgenti con i propri figli. Per la maggioranza dei docenti – si legge nel report Ipsos - i genitori sono assenti (53%), ansiosi (58%) e frustrati (62%). In compenso il 90% dei docenti e dirigenti si dichiara soddisfatto delle relazioni con gli studenti.

Per la metà degli insegnanti, l’80% dei dirigenti e il 60% dei genitori la pandemia ha rappresentato uno stimolo all’innovazione, soprattutto nell’ambito delle competenze digitali, anche se non manca la consapevolezza dell’impatto negativo sugli alunni in termini di salute mentale, socializzazione e apprendimenti.

«Sono i dirigenti ad avere avvertito in modo più pesante lo stress legato a una gestione delle attività scolastiche caratterizzata da un enorme aumento dei carichi di lavoro e responsabilità, tanto che il 60% - conclude la segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo - dichiara di averne risentito in termini di stress, con difficoltà crescenti a conciliare lavoro e vita privata».

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