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Sperimentazione del Tocilizumab, a Modena e Reggio il farmaco ha superato la prova

Le speranze sono legittimate, soprattutto dai risultati di letalità a 30 giorni con riduzione della mortalità senza effetti collaterali significativi sui pazienti

Nel contrasto a COVID-19 uno speranza per la cura arriva dall’impiego del Tocilizumab, il farmaco normalmente utilizzato per la terapia della artrite reumatoide, autorizzato dall’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) per uno studio clinico di Fase 2 coordinato dal Pascale di Napoli, fornito gratuitamente dal produttore Roche.

Lo studio è stato promosso dall'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia, l'Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena e l'Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia oltre che con la Commissione Tecnico Scientifica di AIFA.

Il Prof. Carlo Salvarani di UNIMORE, Direttore della Struttura Complessa di Reumatologia, direttore della S.C. Reumatologia, è uno tra i quattro autori del protocollo nazionale, ed è co-investigatore principale. Allo studio di TOCIVID-19 hanno fornito un apporto significativo e fondamentale i ricercatori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena: Prof.ssa Cristina Mussini, Direttrice della Struttura Complessa d Malattie Infettive ; Prof. Enrico Clini, Direttore della Struttura Complessa Malattie dell’Apparato Respiratorio; Prof. Massimo Girardis, Direttore della Struttura Complessa Anestesia e Rianimazione I – Policlinico; Prof. Antonello Pietrangelo, Direttore della Struttura Complessa di Medicina Interna Dott.ssa Elisabetta Bertellini, Direttrice della Struttura Complessa Anestesia e Rianimazione II – Ospedale Civile di Baggiovara; Dott. Lucio Brugioni, Direttore della Struttura Complessa Medicina Interna e Area Critica; Dott. Giovanni Pinelli, Direttore della Struttura Complessa Medicina Interna d’Urgenza e Area Critica – Ospedale Civile di Baggiovara.

Il protocollo è stato attivato anche negli ospedali dell’Azienda USL di Modena - Carpi, Mirandola, Vignola, Pavullo - e l’Ospedale di Sassuolo grazie alla collaborazione tra Unimore e Ausl e all’azione di coordinamento tra gli ospedali della rete hub and spoke è stata garantita a tutti i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere territoriali la possibilità di accedere, se in possesso dei requisiti clinici richiesti dalla sperimentazione, allo studio TOCIVID19.

"Il Tocilizumab - spiega il prof. Carlo Salvarani di UNIMORE - è un farmaco biotecnologico, inibitore specifico dell'interleuchina 6, una citochina che gioca un ruolo importante nella risposta immunitaria ed è implicata nella patogenesi di molte malattie in cui vi è una importante risposta infiammatoria, in particolare le malattie autoimmuni. Ebbene, nelle più gravi polmoniti da COVID19, quelle che hanno la prognosi più severa, si è notato che il problema principale non è il virus ma l'abnorme risposta del sistema immunitario, una vera e propria “tempesta citochinica”. Qquesta eccessiva risposta immunitaria è in parte governata dalla interleuchina-6 e la sua inibizione può quindi ridurre questa risposta immunitaria abnorme con eccessiva infiammazione, e quindi ridurre il danno polmonare". 

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