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Cantiere bloccato alle ex Fonderie, nuovo incarico per rivedere il progetto

La parte strutturale dell'intervento si è dimostrata fallace e richiede una revisione, che il Comune affida con un incarico esterno da 25mila euro. Tempi sempre più lunghi

Si allungano i tempi di realizzazione della tanto agognata riqualificazione delle ex Fonderie di Modena. Il progetto sbloccato dopo decenni di ipotesi e ripensamenti è infatti bloccato da alcuni mesi: i lavori nel cantiere che riguarda il primo stralcio del recupero - la palazzina degli uffici che dovrà ospitare la nuova sede dell'Archivio Storico - sono infatti fermi al palo. Il cantiere era stato consegnato a settembre del 2020 ed era regolarmente entrato in attività, salvo poi interrompersi.

Secondo quanto riferito dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nel maggio scorso in Consiglio Comunale, lo stop era dovuto al rialzo dei prezzi delle materie prime, che ha messo in crisi molti interventi pubblici e privati in questo 2022.

L’intervento dovrebbe quindi riprendere nel mese di settembre e all’impresa è stato riconosciuto il differimento del termine per la conclusione dei lavori, prevista per l’estate 2023, precisamente al 31 luglio.

Tuttavia, la proroga concessa alla I.T.I Impresa Generale S.P.A. (per un importo netto di 2,4 milioni di euro + iva) da una determina dirigenziale mette in luce un ulteriore problema. Esiste infatti quello che il Comune definisce un "ritardo nell'approvazione del Progetto strutturale", un problema quindi ben più profondo rispetto alle sole esigenze di far quadrare i conti dell'appalto.

Un problema di natura progettuale che trova conferma nell'ultimo atto emesso dall'Amministrazione, una determina pubblicata il 18 agosto, nella quale si conferisce un nuovo incarico per "la revisione del progetto strutturale mediante varianti in corso d’opera non sostanziali". Insomma, a distanza di ormai quasi due anni dall'apertura del cantiere emerge un vizio nel progetto originale che necessita di una correzione.

A beneficiare dell'incarico è l'ingegner Lorenzo Zanoli, che riceverà 26mila euro. Si tratta dello stesso professionista cui nell'agosto del 2020 era stato affidato l'incarico professionale per la direzione operativa delle opere strutturali per 28.645 euro di compenso.

Un pasticcio che allunga dunque i tempi di consegna del primo lotto della riqualificazione, in attesa di sviluppi sul recupero della parte restante dell'area, dove dovrebbe - il condizionale è sempre d'obbligo - trovare posto il famoso Dast o Parco dell'Automotive, che da programma dovrebbe essere appaltato entro la fine di questo anno solare anche grazie ai fondi del Pnrr.

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