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RNord e parco XXII Aprile, il Centro La Fenice rilancia i progetti di inclusione

Cinque percorsi gratuiti, dal judo alla danza, per bimbi e adolescenti, per cercare di ricreare un'aggregazione "sana" dopo le difficoltà della pandemia. L’assessora Baracchi: “Proseguiamo nel sostegno alle società”

Ad ormai 12 anni dalla sua apertura e dopo lo stop forzato causa pandemia, il Centro La Fenice di Modena rilancia la propria attività e la propria "missione". Nata e cresciuta in un logo assolutamente sngolare, il condominio Rnord, il centro gestito dall’associazione sportiva dilettantistica Lust ha attraversato mesi difficili, prima con il lockdown, poi con la lenta ripartenza dell'attività. Purtroppo il covid si è fatto sentire, togliendo dalle palestre di via Canaletto una fetta importante dei quasi 500 utenti che animavano giornalmente l'associazione sportiva.

Ora è il momento di ripartire e l'associazione lo fa con il progetto “In-Fenice – L’arte e lo sport come strumenti inclusivi”, per coinvolgere bambii e ragazzi in percorsi sportivi e artistici in cui sperimentare discipline come judo e danza, cercare linguaggi diversi e costruire reti in un contesto di socialità post-covid.  In particolare, l’associazione ha vinto il bando “Inclusione” di Sport e Salute, la società del Coni che si occupa dello sviluppo dell’attività sportiva in Italia, ottenendo un contributo economico di 15mila euro investiti per il progetto a cui il Comune di Modena ha concesso il patrocinio.

VIDEO | Centro la Fenice, cinque percorsi di inclusione tra sport e socialità

“Complimenti alla società per essere riuscita a ottenere un finanziamento tramite il bando di Sport e Salute – commenta l’assessora allo Sport Grazia Baracchi – Da quasi due anni, dal mese di maggio 2020, l’assessorato comunale allo Sport ha avviato un percorso di formazione e sostegno alle società sportive della città con l’obiettivo di implementare le competenze dei dirigenti nella costruzione di progetti da candidare ai bandi regionali e nazionali”. Il risultato di Lust certifica quindi “che stanno arrivando i primi risultati di questa attività e non possiamo che esserne soddisfatti, anche perché le proposte del centro La Fenice mettono al centro lo sport e le attività ludico-motorie come strumento educativo e di inclusione”.

Gli operatori di Lust hanno messo a punto cinque itinerari diversi, legati al mondo della danza, delle arti marziali, dello sport e del movimento in compagnia del proprio cane: “Con queste proposte – spiegano gli organizzatori – intendiamo accompagnare bambini, ragazzi e adulti cercando di lavorare sui principi di inclusione e comunità e sui sani stili di vita. Si vuole dare a tutti la possibilità di svolgere un’attività sportiva e vivere l’esperienza di un gruppo-squadra che possa sostenere, insegnare, divertire e accompagnare sia nella quotidianità sia nella crescita”. Ogni percorso ha un target di età definito, a partire dai bambini di 7 anni, mentre i ragazzi con disabilità costituiscono, in maniera trasversale, alcuni tra i principali destinatari delle azioni. Nelle varie attività di “restituzione” previste c’è anche la realizzazione di un video-documentario sull’inclusività a cura degli stessi partecipanti alle iniziative; inoltre, tra i laboratori inclusi nel centro estivo non manca quello dedicato alla falegnameria, con i piccoli partecipanti chiamati all’uso dei materiali di recupero.

Come già accaduto nei mesi scorsi, alcune attività si svolgeranno all'aperto, nel vicino parco XXII Aprile, un altro luogo della città che ha bisogno di un nuovo stimolo per un'aggregazione "sana" che possa allontanare così il degrado legato alo spaccio di droga e ai bivacchi.

I progetti in partenza

Dalle arti marziali alla danza passando per il summer camp, cinque sono i percorsi in cui si articola “In-Fenice – L’arte e lo sport come strumenti inclusivi”, il progetto promosso a Modena dall’associazione sportiva dilettantistica Lust al centro La Fenice, nel complesso R-Nord, e al parco XXII aprile.

“Judo, difesa personale e allenamento funzionale” è il titolo del primo percorso, rivolto ai ragazzi da 11 a 15 anni, che si sviluppa in 70 ore di attività da gennaio a giugno (16 posti disponibili). Questo progetto di integrazione sportiva, destinato a soggetti con problemi di gestione emotiva e di salute mentale, punta a favorire l’integrazione e la pratica con gli altri ragazzi normodotati. Tramite l’applicazione del judo ci si prefigge di risolvere problemi di coordinazione motoria, compresa la coordinazione aerea, affrontare con naturalezza il contatto fisico, conoscere e rispettare i compagni con problemi, cultura, sesso e linguaggio differenti e imparare a controllare l’aggressività.

“360° lab” è il laboratorio che mira a incentivare attraverso la danza l’inclusione di ragazze o ragazzi con disabilità: danzare, infatti, rende accessibile il linguaggio del corpo a tutti, senza preclusione di età, esperienza o condizione psicofisica. Questa disciplina si basa sulla fiducia reciproca dei danzatori, sull’improvvisazione e sulla consapevolezza di sé in relazione agli altri e al proprio corpo nello spazio. In questo modo si dà un’opportunità di espressione artistica a tutti sradicando i pregiudizi e integrando le persone con disabilità nella vita culturale della società. Il percorso è rivolto a 18 giovani da 15 ai 20 anni.

Diversi sono gli obiettivi dell’itinerario “Danza, movimento e comunicazione”: sviluppare e potenziare la comunicazione a tutti i livelli e in tutte le sue forme (verbale, para verbale e non verbale); decodificare la comunicazione altrui cogliendone le sfumature; guidare i partecipanti a distaccarsi da forme linguistiche stereotipate o scorrette; favorire un avvicinamento sociale intersezionale; tradurre i vari tipi di linguaggio in forma artistica, principalmente col movimento. Le azioni porteranno i partecipanti a realizzare di un video-documentario sull’inclusività e a creare una performance con l’utilizzo di linguaggi artistici differenti. In questo caso il percorso, riservato a 36 giovani, si suddivide in due gruppi: la fascia 11-14 anni e quella 15-19.

Il laboratorio di movimento in compagnia degli amici a quattro zampe “JustMover&Dog” si concentra sul movimento, sull’educazione cinofila e sul divertimento. I principali destinatari sono i bambini e i ragazzi con disabilità: attraverso il corpo, col supporto del cane, si intende lavorare sulla qualità del movimento fisico, sull’integrazione e l’inclusione dell’altro, sulla sensibilizzazione verso l’ambiente e gli animali e, soprattutto, sull’approccio a un corretto stile di vita basato su un costante equilibrio di azioni attive, sane ed emotivamente premianti. Questo percorso ha come scopo ridare voglia di muoversi e stare all’aperto, di conoscere il nuovo, di sfidare se stessi e le paure generate da tempi di distanza e chiusura tra le mura di casa per via del Covid. Anche in questa occasione le attività sono divise in due fasce d’età (7-10 anni e 11-15 anni) per 30 partecipanti complessivi.

Danza, arti marziali e altre attività all’aperto. È quello che potranno fare i ragazzi delle scuole medie che in estate parteciperanno al centro estivo sportivo che coinvolge anche Coop Aliante, che gestisce il centro Happen, e il museo Quale percussione di Luciano Bosi, che si trova sempre all’R-Nord. Tre, in particolare, i laboratori previsti: oltre a quello di musica legato appunto al museo Quale percussioni, le attività di falegnameria e giocoleria si intrecciano tra loro sul fronte del riciclo attivo per creare oggetti unici per lo svago e per l’arredo a partire, per esempio, dallo smontaggio di vecchi pallet.

Informazioni al telefono (059 451678 – 393.5265338), via mail (centro.lafenice@gmail.com) e sul sito web www.centrolafenice.net.

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