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Arriva a Carpi il robot che socializza con gli anziani fragili

Un interessante progetto della Cooperativa Anziani e Non Solo in collaborazione con l'università di Parma

Dal robot, che assomiglia a un nipotino premuroso, escono le riconoscibili note di un motivetto dei profondi anni ’60, la voce educata e giovanile chiede: chi la cantava: Domenico Modugno, i Ricchi e Poveri o Little Tony? Qualcuno prova a suggerire dalle seconde file:” Zitti che è un po' sordo: così si confonde!” , rimbrotta la signora che risponde sicura scandendo le parole e  guadagnandosi l’espressione di sincera  gioia di Nao che ha appena finito una dimostrazione di Tai Chi snodandosi con eleganza ed elasticità e adesso si sta riposando seduto sul tavolo.

Nao è il robot “socially assistive” su cui  il Laboratorio di Psicologia Cognitiva dell’Università di Parma sta lavorando per  “educarlo” a svolgere   funzioni di stimolazione cognitiva e motoria, ascolto attivo e relazione comunicativa con quegli anziani che desiderano rimanere reattivi di fronte a rischi di decadimento cognitivo.

La Cooperativa Anziani e Non Solo di Carpi, in coerenza con la propria mission di innovazione sociale nella cosiddetta “società dell’invecchiamento”, ha avviato una proficua collaborazione con l’Unità di Neuroscienze del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma che, guidato dalla Dott.ssa Olimpia Pino  ha in corso la sperimentazione del robot specializzato nella socializzazione.

Ieri una trentina fra anziani, loro familiari, geriatria del Centro Disturbi Cognitivi, responsabile e assistente dei Servizi sociali e dell’area fragili del Distretto sanitario, si sono incontrati alla Casa del Volontariato di Carpi rispondendo all’invito della Cooperativa sociale Anziani e non solo. L’incontro ha consentito ai presenti di essere aggiornati dagli esperti sulle linee di innovazione tecnologica nell’ambito della robotica con finalità assistenziali, di interagire con Nao per poterne toccare con mano le potenzialità, di raccogliere idee e suggerimenti su come migliorarne l’efficacia e le funzionalità.

L’occasione ha stimolato tante idee, suggestioni e soprattutto ha spinto a immaginare connessioni e integrazioni.  Ad esempio con gli strumenti di monitoraggio del benessere indossabili che i Servizi sociali dell’Unione delle Terre d’argine con Anziani e non solo stanno sperimentando su larga scala in collaborazione col Distretto sanitario, migliorando così la sicurezza e la prevenzione di anziani soli. Oppure col progetto europeo “SilverCoders” (di cui Anziani e non solo è partner per l’Italia) che sta coinvolgendo numerosi caregiver e anziani attivi nella formazione di semplici programmi informatici. 

L’incontro ha proiettato i partecipanti in un futuro prossimo coniugando tecnologia e innovazione con partecipazione, socialità e inclusione. 

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