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Sanità, in regione sospensione per 167 operatori no-vax

Un dato in costante aggiornamento. Donini si dice favorevole anche all'obbligo vaccinale per il personale scolastico, ma non per gli studenti

Al momento sono 167 gli operatori sanitari in Emilia-Romagna che hanno rifiutato la vaccinazione anti-Covid e sulle cui spalle pesa una procedura di sospensione. A fornire il dato, oggi in conferenza stampa, sono l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, e Giuseppe Diegoli, responsabile del servizio di prevenzione e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna. Ad oggi, spiega Donini, "oltre il 97% degli operatori della sanità pubblica è vaccinato". Per chi invece non vuole aderire alla campagna, stanno arrivando i provvedimenti di sospensione "proseguiremo in quella direzione- assicura Donini- non ci sembrerebbe giusto arretrare. Ci auguriamo che questo non si rifletta sui servizi, ma dai dati che abbiamo non dovrebbe essere assolutamente così".

Per la precisione, aggiunge Diegoli, ad oggi sono 167 le sospensioni e il dato "è in progressione. Continueremo con gli accertamenti, ma questi numeri non vanno a inficiare la funzionalità del sistema", assicura il dirigente della Regione.

In tema di obbligo vaccinale, Raffaele Donini si dice "a favore per il personale docente e non docente. Non per gli studenti, per i quali svilupperemo una campagna di sensibilizzazione perché questo target possa vedere un aumento dei vaccinati".

Ad oggi in regione i 12-19enni sono coperti al 35% con la prima dose del vaccino e al 12% con il richiamo. Secondo Donini, dunque, "l'obiettivo di arrivare entro l'avvio della scuola superando il 40% in questa fascia d'età ci pare raggiungibile, anche in virtù della mole di prenotazioni registrate per agosto". Quanto al personale scolastico, ad oggi si registra un'81% di vaccinati. Ma "è un dato un po' statico- segnala Donini- perché è lo stesso di qualche mese fa, quando si vaccinava ancora per categoria. Probabilmente nel frattempo molti si sono vaccinati per età e non per categoria, quindi il dato potrebbe essere sottostimato", perché per privacy non è stata più registrata la professione. L'assessore si dice comunque pronto a riaprire una campagna ad hoc per il personale scolastico, anche non residente in Emilia-Romagna. "Noi abbiamo vaccinato coloro che erano qui- spiega- ma sappiamo che l'assegnazione dei posti avviene anche a ridosso dell'avvio dell'anno scolastico". Quindi se sarà messo l'obbligo a livello nazionale, "siamo disponibili da subito a rendere prioritaria la vaccinazione per questa categoria".

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