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Italpizza. Dall'Ispettorato del Lavoro sanzioni a carico delle cooperative del personale

Lo rende noto la Cgil. Si tratterebbe di omessi versamenti di contributi a partire dal 2016. "Le ragioni delle proteste dei lavoratori in appalto presso l’Italpizza sono fondate e prevedibili"

La Flai/Cgil rende nota una molto significativa circa la situazione di Italpizza, la cui vertenza promossa dagli autonomi di SI Cobas ha scaldato e non poco i giorni scorsi in quel di San Donnino. Il sindacato riferisce infatti di “ccertate violazioni, addebitati contributi omessi, irrogate sanzioni amministrative”, quali risultato dell’accertamento dell’Ispettorato del Lavoro di Modena su “Evologica Soc. Coop.” e “Logica.Mente Soc. Coop.” (quest’ultima già sostituita nel frattempo dalla cooperativa “Cofamo”) operanti in appalto nello stabilimento modenese. Si tratta di una prima comunicazione sintetica dell’Ispettorato giunta in questi giorni, al termine di un lungo accertamento partito proprio da una segnalazione della Flai/Cgil nel 2016 e terminato nel 2018. 

"Il modello Italpizza - cioè l’appalto completo della produzione industriale a 600 lavoratori di due cooperative - sembrava agli occhi di molta parte del mondo politico la via d’uscita virtuosa nel sistema degli appalti nel distretto agroalimentare modenese. Secondo alcuni da una parte ci sarebbero le false cooperative del settore carni gestite da stranieri e prestanome, ma dall’altra parte ci sarebbe invece il modello sociale delle cooperative virtuose, gestite da “imprenditori italiani” e certificate dalla Fondazione Biagi. Tuttavia un elemento comune c’è: diffuse irregolarità e allontanamento dei sindacati scomodi, come è capitato alla Cgil", spiega il sindacato.

Sono infatti cadute nel vuoto le richieste avanzate dalla Flai/Cgil nel 2016 di adeguare correttamente i contratti collettivi applicati ai lavoratori in appalto nel sito nonché di correggere un’organizzazione di lavoro che era arrivata al 3+1, cioè tre giorni di lavoro più uno di riposo, per poi cambiare nel 5+1, comprese domeniche e festività nazionali. In un volantino appeso in bacheca le direzioni aziendali delle cooperative preannunciano addirittura ulteriori variazioni su turno già molto disagiati (“ci scusiamo fin d’ora se non sempre riusciremo a rispettare i turni previsti”). 

“Le ragioni delle proteste dei lavoratori in appalto presso l’Italpizza sono fondate, legittime, ampiamente prevedibili e degne di una considerazione che finora è stata negata. A questi lavoratori va la nostra solidarietà – dichiarano Marco Bottura della Flai/Cgil e Laura Petrillo della Filcams/Cgil - Tuttavia il recente “Decreto Sicurezza”, che reintroduce il reato di blocco stradale e prevede pene detentive per i responsabili di tali azioni, espone i lavoratori coinvolti a rischi personali molto pesanti e sicuramente sottovalutati. La vertenza rischia quindi di diventare solo un problema di ordine pubblico in cui i primi a rimetterci sono i lavoratori stessi. I comunicati e le dichiarazioni delle società coinvolte sono vergognosi perché non hanno la decenza  né di ammettere che delle irregolarità sono state rilevate né che le condizioni di lavoro necessitavano di ascoltare le ragioni dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano.”

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