Due scalatori pavullesi in viaggio sul monte Everest, verso il mitico Campo Base
Un'esperienza che pochi possono dire di aver fatto nella propria vita quella dei due scalatori di origine pavullese
Un’impresa epica, il sogno di ogni alpinista e appassionato di montagna: scalare l’Everest, il monte più
alto al mondo con i suoi 8.848 metri e scoprire alcune delle più affascinanti città d’Oriente a passo d’uomo
come Bakhtapur la famosa “Città del Sole” o Pangboche preceduta dalla suggestiva foresta disseminata di
pietre Mani di preghiera.
Questo autunno due amici e appassionati di montagna Luca Pasini e Marco De Angelis di Pavullo nel
Frignano, in provincia di Modena partiranno dai piedi del Monte Cimone alla volta del Nepal per
raggiungere quota 5.364 metri sul Monte Everest.
Per affrontare un trekking del genere è necessario avere maturato numerose esperienze in alta quota e
una buona preparazione psico-fisica. Uno dei problemi più frequenti sopra i 3.000 metri di altezza è, infatti,
il mal di montagna. La loro spedizione partirà il 26 ottobre da Lukla a quota 2.840 metri e in 7 giorni
raggiungeranno i 5.364 metri del Campo base Everest sul versante nepalese.
Effettueranno tappe che consentano un costante acclimatamento, una prerogativa geofisica del Nepal.
Ogni giorno cammineranno dalle 3 alle 8 ore in base all’impegno necessario. Percorreranno “la strada
dell’Everest”, la via che attraversa la Valle del Khumbu sino alla vetta, raggiunta per la prima volta nel 1953
da Sir Edmund Hillary e dallo Sherpa, Tenzing Norgay.
Lungo questo sentiero potranno ammirare la catena himalayana, che conta ben ottomila montagne e
incontrare le popolazioni di etnia Sherpa, di origini tibetane e di fede buddista, che abitano i meravigliosi
villaggi arroccati nella valle.
Atterreranno nella capitale del Nepal, Kathmandu e il giorno seguente voleranno a Bakhtapur, la città più
affascinante del Nepal ricca di templi e monumenti che fu set cinematografico del film Piccolo Buddha.
L’avventura da ‘brividi’ inizia il 25 ottobre con il volo per Lukla un piccolo villaggio a 2.850 metri di altezza
dove, secondo una classifica redatta da History Channel, si trova la pista di atterraggio di uno degli
aeroporti più pericolosi al mondo vista la sua pista breve e in pendenza. Da lì si addentreranno nella foresta di pini e rododendri del Sagarmatha National Park. Dopo il chek dei permessi, il sentiero diventa ripido e selvaggio in salita fino a Namche Bazaar, la capitale della regione degli
sherpa.
A Namche Bazaar quota 3.440 metri, si fermeranno per l’acclimatamento una giornata, per poi salire fino a
3.867 metri dove sorge il monastero di Tengboche il più grande nella regione del Khumbu. Il giorno
seguente li attenderà una delle tappe più dure: ripida e fangosa in discesa tra boschi di conifere e
rododendri dove incontreranno le pietre Mani di preghiera fino a Pangboche e dopo aver attraversato una
prateria raggiungeranno Pheriche a 4.240 metri.
Dopo una giornata di acclimatamento ripartiranno alla volta del sentiero che risale la morena terminale del
ghiacciaio del Khumbu fino al villaggio di Lobuche, vicino alla Piramide del C.N.R. Italia a quota 5.050
metri. Il 1° novembre sarà la giornata decisiva. In poco più di 2 ore raggiungeranno Gorak Shep e dopo altre 4
ore di cammino, risalendo il ghiacciaio del Khumbu arriveranno al mitico Campo Base Everest a 5.364 metri
di altezza.
Erba Vita, ama la natura incontaminata da cui trae il meglio degli elementi alla base dei suoi prodotti, ama
le sfide perché portano all’essenza più vera e alla profonda la conoscenza di se stessi, ama le persone
intraprendenti, attente alla tutela dell’ambiente e al proprio benessere, per questo motivo sarà al fianco di
due giovani alpinisti italiani in un impegnativo trekking alla base della cordigliera dell’Himalaya, sino a
raggiungere il mitico Campo Base del Monte Everest.