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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Carpi

Fallisce il tavolo ministeriale, ancora scioero alla Goldoni Arbos

Nulla di fatto, come prevedibile, nel confronto tra le parti sociali, le istituzioni e il gruppo Lovol

Si è svolto oggi in teleconferenza alle 10,30 l'incontro al MISE per la vertenza Goldoni che vede a rischio 210 posti di lavoro, a cui si aggiungono i 45 lavoratori di Arbos, l'azienda di progettazione e ingegneristica che fa parte del Gruppo e ha sede anch'essa a Migliarina, nella stessa area dello stabilimento Goldoni.

All'incontro presenziato dal Ministero dello Sviluppo Economico era presente la Presidenza di Lovol in videoconferenza dalla Cina, la dirigenza locale, gli studi Dentons e Deloitte, il Commissario Giudiziale, i Sindaci di Carpi e Rio Saliceto, l'Unione Industriali, Vincenzo Colla per la Regione Emilia Romagna e le rappresentanze sindacali.

Anche davanti al Ministero, Lovol non è stata in grado di dare risposte. Non ha risposto alla domanda sul destino di Arbos, ma soprattutto non ha risposto all'esigenza di destinare le somme necessarie alla continuità di impresa.

"Il tribunale ancora non si è ancora espresso, ma risulta evidente che ad oggi Lovol conferma il proprio disimpegno, mettendo a rischio la continuità aziendale. Importante il ruolo del Ministero, che, nel chiedere l'aggiornamento in tempi brevi del Tavolo, ha espresso chiaramente quanto già ribadito nel tavolo regionale e sostenuto dalla Fiom/Cgil", spiega il sindacato.

"Qualora l'atteggiamento di rapina e sciacallaggio dl know how venisse confermato da Lovol, sarebbe chiara indicazione delle linee guida del Governo cinese nella conduzione dei rapporti economici e commerciali con il nostro Paese. I lavoratori e la Fiom, auspicano che la chiarezza con cui è stato condotto il confronto con il Ministero, renda consapevole Lovol e la riporti ad altre opportunità. Sarebbero sufficienti infatti investimenti economici proporzionalmente ben poco rilevanti per dare continuità ad un grande marchio con profitto e salvando la dignità ed il reddito di oltre 250 lavoratori diretti e delle oltre 30 aziende dell'indotto".

Oggi i lavoratori Arbos e Goldoni erano in sciopero con assemblea davanti allo stabilimento. I lavoratori continuano il presidio permanente.

“Un comportamento assurdo e incredibile che mette in discussione la leale collaborazione fra Istituzioni”, ha commentato a margine del tavolo ministeriale Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e lavoro della Regione Emilia-Romagna. “Il termine ‘concordato liquidatorio’ in Italia significa chiusura, vuol dire mettere la parola fine a un marchio storico italiano, lasciare sulla strada 220 lavoratori con le loro famiglie e mettere in difficoltà centinaia di altri lavoratori dell’indotto– sottolinea l’assessore Colla-. A questa decisione irragionevole si è aggiunta una novità: a domanda precisa sulle sorti di Arbos la proprietà, che solo 10 giorni fa ci assicurava essere strategica per ricerca e sviluppo, oggi non è stata in grado di dare una risposta”.

“Il sottosegretario Todde- aggiunge Colla-, rimarcando il comportamento inaccettabile dell’azienda ma anche l’esigenza di ripristinare una collaborazione istituzionale leale fra i nostri due Paesi, ha avanzato considerazioni opportune e convincenti, che condividiamo pienamente. In attesa della convocazione del prossimo tavolo, come Regione Emilia-Romagna– conclude l’assessore- diamo piena disponibilità al Ministero per trovare tutte le possibili soluzioni che possano dare una risposta industriale sostenibile sia dal punto di vista finanziario che occupazionale e sociale. Ai lavoratori e alle istituzioni locali confermo la vicinanza e il sostegno mio personale e di questa Regione per la mobilitazione in atto”.

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