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Il caso della scuola chiusa a Gaggio, il personale sciopera per la "dieta dei gruppi sanguigni"

Scuola primaria chiusa nella frazione di Castelfranco per la singolare protesta del sindacato Saese. Il sindaco: "Mi auguro che i responsabili chiedano scusa"

"Disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche d'ogni ordine e grado. L'importanza e il significato dell'istituzione dell'educazione alimentare nella scuola, è facilmente intuibile: garantire un corretto percorso formativo alimentare, anche attraverso di una figura esperta di nutrizione o di scienza dell'alimentazione, capace di guidare gli studenti e dare loro le nozioni principali per avviarli nel percorso di una giusta e corretta igiene ed educazione alimentare, con i conseguenti effetti positivi nelle età successive".

Questa la motivazione che ha portato venerdì 12 novembre allo sciopero nel mondo della scuola indetto dalla sigla sindacale Saese, il Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed ecologia. Protesta alla quale ha aderito anche il personale Ata della primaria "Deledda" di Gaggio, frazione di Castelfranco. La preside, di fronte all'assenza dei bidelli, non ha potuto fare altro che chiudere la scuola e lasciare a casa i bambini, dal momento che era venuto meno il requisito di legge della presenza minima del personale.

Inevitabilmente le motivazioni dell'astensione lasciano piuttosto sbigottiti, sempre che questa non sia stata utilizzata solo come scusante per dare un segnale. Quello che si chiede è quindi di promuovere una pratica sviluppata negli anni '90 da Peter J. D'Adamo, ricercatore naturopata, che prevede appunto una differenziazione dell'alimentazione sulla base del gruppo sanguigno di appartenenza.

Dura la reazione del Sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano: "Provo sincero e profondo sconcerto! Al netto del sacrosanto Diritto di scioperare, ritengo che farlo con queste motivazioni significhi svilire il valore di un atto fondamentale qual è lo sciopero a tutela dei lavoratori. Dopo un anno e mezzo di DAD, oggi vengono interrotte le lezioni per motivazioni a dir poco da avanspettacolo di quart’ordine, per le quali l'unico sentimento giusto sarebbe la vergogna. Con motivazioni come queste, infatti, si priva di dignità l’immenso valore e significato dello sciopero, oltre che provocare ulteriore disagio alle bambine e ai bambini, famiglie comprese, che per questioni che poco hanno a che fare con la critica verso le Istituzioni o a tutela dei lavoratori, sono messe profondamente in ulteriore difficoltà. Mi auguro che tutti i responsabili a vario titolo coinvolti, oltre a chiarire in maniera inequivocabile l’accaduto, chiedano almeno scusa!”.

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