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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sorgenti sottomarine di magma, importante scoperta scientifica dei ricercatori Unimore

Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature Geoscience a firma del prof. Daniele Brunelli e della prof.ssa Anna Cipriani di Unimore, insieme al collega geologo prof. Enrico Bonatti

Ricercatori dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia scoprono un meccanismo di regolazione della temperatura nella sorgente profonda dei magmi. Lo studio, che porta la firma del prof. Daniele Brunelli di Unimore e della prof.ssa Anna Cipriani di Unimore, e del collega prof. Enrico Bonatti, pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature Geoscience.

L’attività vulcanica della Terra è per la quasi totalità nascosta ai nostri occhi. Più dei tre quarti del magma prodotto ogni anno sulla Terra viene eruttato sul fondo degli oceani lungo le dorsali che percorrono l’asse mediano dei bacini oceanici.

Il gruppo di ricerca dei geologi modenesi del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche partecipa da anni a spedizioni oceanografiche internazionali in cui sono coinvolti anche studenti dell’Ateneo. Ed è questo programma di ricerche e osservazioni che ha consentito di rivelare il meccanismo di regolazione della temperatura del pianeta nella regione in cui si formano i magmi.

“La nostra scoperta – spiegano il prof. Daniele Brunelli e la collega prof.ssa Anna Cipriani  di Unimore - svela un comportamento inaspettato che limita la produzione dei magmi a seguito del raffreddamento provocato dalla fusione di una parte minoritaria del mantello terrestre (le pirosseniti) in competizione con la fusione della roccia ospitante (le peridotiti). Questo meccanismo coinvolge milioni di chilometri cubi di roccia nella fascia compresa tra i 40 e 100 km di profondità sotto le dorsali oceaniche dove si formano i magmi basaltici e la nuova crosta oceanica. Lo stesso meccanismo è attivo nella sorgente dei vulcani continentali per i quali il nostro studio fornisce una chiave di interpretazione delle fluttuazioni nel tempo dell’attività magmatica. L’attività vulcanica controlla inoltre il clima del pianeta sul lungo periodo. Lo studio temporale di una sequenza magmatica come quella descritta nella nostra ricerca contribuisce perciò al riconoscimento del contributo del vulcanesimo alle fluttuazioni climatiche nelle ere geologiche”.

Nel prossimo anno una campagna oceanografica coordinata dal prof. Daniele Brunelli, assieme ai geofisici dell’Université Européenne de la Mer di Brest (Francia), porterà i ricercatori Unimore nell’Atlantico Equatoriale per uno studio degli eventi vulcanici in uno dei punti più profondi di questo oceano.

L’indagine geochimica coordinata dalla prof.ssa Anna Cipriani di Unimore con il coinvolgimento di dottorandi della Scuola di dottorato a cui afferisce il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche  permetterà di approfondire la scoperta recente e definire i parametri che la controllano.

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