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Troppo caldo e poche piogge, lo spettro della siccità è già presente in Emilia

Situazione climatica preoccupante. Il punto sugli interventi nella cabina di regia convocata ieri in Regione dall'Assessore Priolo

Piogge scarse e temperature elevate, con una media regionale che ha registrato il nuovo valore più alto dal 1961. Inoltre preoccupano le portate esigue dei fiumi, i livelli acquiferi delle falde bassi e la situazione non ottimale degli invasi. A causa della perdurante assenza di precipitazioni, la vicepresidente della Regione con delega all'Ambiente, Irene Priolo, ha convocato martedì pomeriggio un incontro di aggiornamento della cabina di regia sulla criticità idrica.

"L'obiettivo dell'incontro è fare una fotografia della situazione attuale", ha sottolineato Priolo. "Quest'anno, purtroppo, le premesse non sono migliori: in base ai dati di cui disponiamo, anche se dovesse arrivare una stagione 'sufficientemente' piovosa, le falde idriche potrebbero non raggiungere un riempimento adeguato. Occorrerà, quindi, fare quanto prima una seria valutazione sui provvedimenti necessari per non farci trovare impreparati". Come Regione, ha aggiunto la vicepresidente, "abbiamo realizzato interventi mirati e continuiamo a lavorare su più fronti, monitorando costantemente la situazione per prepararci alla prossima stagione estiva, con un focus particolare sulla Romagna e la diga di Ridracoli". All'incontro hanno partecipato rappresentanti dell'assessorato all'Ambiente, Autorità Distrettuale Fiume Po, Aipo, Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Arpae, Atersir, Gestori Servizio Idrico integrato, Anbi (Unione regionale delle bonifiche) e consorzi di bonifica dell'Emilia-Romagna.

In cabina di regia, è stato fatto il punto anche su quanto fatto (o in programma) con le risorse assegnate dal Governo per far fronte all'emergenza siccità 2022 in Emilia-Romagna (la regione che ha avuto più aiuti): 58 interventi (per 8,7 milioni), tra conclusi (13) o in corso, e altri 21 da avviare (per 1,8 milioni di euro). A febbraio è già previsto un aggiornamento della cabina di regia, con la partecipazione degli enti locali per eventuali provvedimenti di loro competenza.

I dati climatici

Di sicuro il 2022 ha visto piogge eccezionalmente basse come quantità: sono caduti complessivamente circa 670 millimetri d'acqua rispetto ai circa 900 millimetri di media registrati nel periodo 1991-2020. Quello appena concluso è stato, dunque, tra i cinque anni più siccitosi a partire dal 1961. Per tutto il 2022 le precipitazioni si sono mantenute vicine o inferiori ai record minimi precedenti (1991-2020), in particolare da luglio a metà agosto e nel mese di novembre. La temperatura media regionale (14.1 gradi) dello scorso anno ha registrato il nuovo valore più elevato dal 1961. Gli ultimi sei giorni del 2022, dal 26 al 31 dicembre, sono stati, con una media regionale di 8.4 gradi, i più miti almeno dal 1991, con uno scostamento di +5.7 gradi rispetto al clima recente (1991-2020), +6.3 rispetto al clima del periodo 1961-1990.

Eccezionale anche la temperatura dell'1 gennaio 2023: gli 8.6 gradi medi regionali sono di gran lunga il valore più elevato dal 1961, con uno scostamento di +6 gradi rispetto ai 2.6 gradi del clima 1991-2020. Il record precedente della temperatura media regionale del primo giorno dell'anno era di 6.8 gradi, stimato nel 2003. Le piogge di dicembre hanno migliorato lievemente la situazione, portando il valore dal 1 ottobre a livelli superiori al quinto percentile in gran parte della regione e superiori al 25esimo percentile nella pianura dal reggiano al ferrarese.

La portata dei fiumi e i livelli di falda

Per quanto riguarda la situazione dei fiumi e degli invasi, dopo un novembre ancora nel complesso siccitoso, con portate confrontabili con i minimi storici del periodo, nel mese di dicembre le portate medie mensili dei fiumi regionali sono risultate in crescita, "raggiungendo valori inferiori o prossimi alle medie del periodo", fa sapere la Regione. Le portate medie mensili parziali di gennaio risultano "confrontabili con le medie del periodo per i fiumi emiliani centro occidentali e inferiori per i fiumi emiliani orientali e quelli romagnoli". Le portate medie mensili del Po a dicembre e le portate medie mensili parziali di gennaio risultano inferiori alle medie storiche del lungo periodo. Al momento "si osserva un andamento dei livelli idrometrici stabili o in lieve crescita".

I livelli delle falde, aggiornati al 10 gennaio 2023, risultano in generale più bassi in tutto il territorio rispetto a quanto registrato a gennaio 2022, ad eccezione del conoide (ossia l'accumulo, a forma conica, di detriti che si forma allo sbocco del corso d'acqua in pianura o nel fondovalle) Trebbia-Luretta nel piacentino. I valori di soggiacenza sono nettamente in calo in tutta la regione. Particolare attenzione è riservata alla situazione del conoide del fiume Reno e del Marecchia. Per quanto riguarda gli invasi, la situazione "non è ottimale. Si parte dal migliore, Suviana, con un riempimento al 75%; segue Ridracoli, con il 65% circa (in ripresa); poi Brugneto (59%), Mignano 33% e Molato, con un riempimento solo al 3%". (DIRE)

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