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Assenza di piogge, nei campi modenesi la siccità è potenzialmente già peggiore dello scorso anno

Lo mette in evidenza Coldiretti, che lamenta livelli di fiumi e laghi ai minimi e chiede un piano straordinario di invasi in vista dell'estate

"L’assenza di precipitazioni significative fa scattare l’allarme smog anche a Modena dove, come in tutte le città della pianura padana, sono in vigore le misure per limitare il traffico mentre nelle campagne la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine, quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere". E’ quanto evidenzia Coldiretti Modena in riferimento agli effetti del vasto campo di alta pressione che rimarrà stazionaria sull`Europa con almeno una settimana senza pioggia.

Dopo un 2022 che ha registrato il 40% di pioggia in meno al Nord – evidenzia Coldiretti Modena – l’assenza nel 2023 di precipitazioni significative che possano ripulire l’aria da inquinamento e polveri sottili rende ancora più pesante la situazione tanto che è bollino rosso in tutta la Regione Emilia Romagna per la qualità dell'aria fino a mercoledì 15 febbraio. Salgono così a 46 i giorni nei quali, a partire dall’ottobre scorso, è stato necessario adottare a Modena le misure emergenziali contro l’inquinamento.

Ma l’anomalia climatica è evidente anche nelle campagne lungo tutto il bacino padano dove cresce l’allarme siccità alla vigilia delle semine 2023 con il fiume Po a secco si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como  ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

"La situazione – sottolinea Coldiretti Modena - è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrata in Italia una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti a causa della siccità. Con il Po a secco rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale:  dal Parmigiano reggiano ai salumi, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, fino alla frutta e alla verdura, la produzione della food valley – ricorda Coldiretti – rappresenta la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo. A causa della mancanza d’acqua ad esempio si stima che verranno coltivati quasi 8mila ettari di riso in meno secondo le ultime previsioni di semina, con un impatto rilevante sulla produzione di un alimento in cui l’Italia – precisa Coldiretti - è leader europeo con la metà dei raccolti".

“Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%” sostiene il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari nel precisare che “insieme alla Associazione Nazionale delle Bonifiche (Anbi) e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Borsari – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. L’irrigazione, infatti, può fare – conclude il Presidente di Coldiretti Modena –  la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo”.

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