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Un pesce siluro di due metri recuperato nel laghetto del Parco Ferrari

Recuperati alcuni pesci, tra i quali un siluro di due metri, morti per le alte temperature che hanno ridotto l’ossigenazione dell’acqua. In corso l’immissione di acqua fresca e lavori di manutenzione

C’era anche un siluro di circa due metri tra i pesci del laghetto del parco Ferrari vittime delle alte temperature di questi giorni che hanno contribuito a ridurre l’ossigenazione dell’acqua.

I tecnici del settore Ambiente del Comune di Modena, coadiuvati da personale specializzato di Hera, hanno eseguito questa mattina, giovedì 4 luglio, un intervento di manutenzione del laghetto per recuperare diversi di pesci, tra i quali alcune carpe e tre siluri, che non hanno resistito a una situazione di grande calore resa più difficile dalla scarsa profondità del laghetto, che non arriva ai tre metri, e dal cibo gettato in acqua per i pesci, pane in particolare, che, sfaldandosi, peggiora la qualità dell’acqua stessa.

È questo uno dei motivi per cui i tecnici raccomandano, come è specificato anche nei cartelli presenti nelle aree pubbliche, di non disperdere cibo nei parchi e nei laghetti: il pane soprattutto non è un alimento adatto alla fauna selvatica mentre attira nelle aree verdi animali infestanti (come i topi). Troppo cibo, inoltre, favorisce la crescita a dismisura di pesci come i siluri che, non essendo autoctoni, non hanno predatori naturali e, anzi, sono loro stessi grandi predatori in grado di cibarsi anche degli anatroccoli che vivono nel laghetto.

Una volta terminato l’intervento, già nel corso della mattinata è iniziata l’immissione di acqua fresca nel laghetto con l’obiettivo di ripristinare condizioni più idonee. Nel frattempo, è in corso il monitoraggio degli altri laghetti pubblici per verificarne le condizioni.

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