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Indagine sulla morte di Laila, i sindacati chiedono di tenere alta l'attenzione sulle tutele

Cisl: "Rimettere al centro la lotta per il buon lavoro". Cgil: "Basta ai morti sul lavoro, basta a barattare la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con logiche di profitto"

"Non accettiamo che la sicurezza del lavoro sia sacrificata sull’altare della ripresa post-pandemica". Lo afferma la Cisl Emilia Centrale commentando l’esito dell’indagine sull’infortunio del 3 agosto scorso alla Bombonette di Camposanto, costato la vita a Laila El Harim.

"Lungi da noi emettere sentenze, che spettano unicamente agli organi competenti, sembra evidente che Laila abbia perso la vita per colpa di un’organizzazione del lavoro "insicura" e della quale risponderanno gli indagati – dichiara Domenico Chiatto, responsabile della salute e sicurezza del lavoro per la segreteria Cisl Emilia Centrale – Vien da pensare che tutto quello che è stato fatto in questi anni per la sicurezza sia stato inutile. Nonostante i protocolli condivisi tra le parti sociali, la formazione, il rinnovamento dei macchinari ecc., il problema c’è ancora: si corre troppo per anticipare i concorrenti e garantirsi margini. Finire una produzione prima degli altri – prosegue Chiatto - vuol dire fatturare e guadagnare di più, anche a costo di compiere più lavorazioni in contemporanea e non fermare i macchinari. Purtroppo questo modo di lavorare si va sempre più affermando, in particolare negli ultimi anni. Così, però, i rischi sulla sicurezza aumentano, come dimostra l’andamento degli infortuni", sottolinea il sindacalista Cisl.

Macchinario manomesso per accelerare il lavoro, chiuse le indagini sulla morte di Laila

"Non possiamo accettare che la logica del profitto prevalga sul rispetto delle regole e che compiere certe lavorazioni sia molto rischioso. Occorrono azioni concrete, investimenti pubblici e privati per migliorare la qualità del lavoro. Per noi della Cisl bisogna rimettere al centro la lotta per il buon lavoro, cioè non un lavoro in qualsiasi condizione, ma - conclude Domenico Chiatto, responsabile della salute e sicurezza del lavoro per la segreteria Cisl Emilia Centrale – un lavoro sicuro, stabile e retribuito secondo i contratti".

La Slc Cgil Modena rincara la dose: "La conclusione delle indagini preliminari della Procura di Modena, che prelude all’invio a giudizio dei due indagati con l’accusa di omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, dimostra la fondatezza delle denuncie della Cgil, insieme al sindacato di categoria Slc Cgil, all’indomani dell’infortunio mortale. Nel rispetto dell’azione della magistratura e degli esiti dell’indagine ribadiamo la necessità di azioni concrete, di maggiori controlli ispettivi e risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro".

"Non è più sopportabile lo stillicidio dei morti sul lavoro (una vera piaga a livello nazionale) ed assistere al contempo allo smantellamento delle tutele nel mondo del lavoro e alla derubricazione dall’agenda politica della sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ ora di dire basta. Basta ai morti sul lavoro, basta a barattare la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con logiche di profitto", chiosa il sindacato.

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