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Sgombero e sequestro, sindacati e associazioni contro il rave party

I sindacati della Polizia sostengono l'impronta che sarebbe stata data dal Ministro, mentre la Silb chiede una linea dura contro l'abusivismo

"Plaudiamo alla decisione presa dal Ministro dell'Interno Piantedosi di ordinare lo sgombero del rave party di Modena e di sequestrare le costose apparecchiature utilizzate per realizzarlo. In questi raduni, al di là delle intenzioni di chi vi partecipa, vi è una regia precisa finalizzata a fare profitto a tutti i costi, incuranti di ciò che viene fatto circolare in quei momenti, anche illegalmente come alcool e droghe di ogni tipo". Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del sindacato Siulp, il primo del Comparto.

”Questa decisione di interrompere l'evento, Con tutte le strategie necessarie per evitare che persone sotto l’effetto di alcool o altre sostanze stupefacenti possano trovarsi a circolare per il locale territorio o nella rete autostradale, riteniamo fosse necessaria e la via obbligata, insieme al sequestro delle attrezzature, per lanciare un chiaro messaggio a chi, sfruttando la voglia dei giovani di volersi riappropriare della propria consueta possibilità di divertirsi, organizza questi pericolosi appuntamenti al sol fine di arricchirsi, a prescindere dalla sicurezza dei ragazzi e dei territori. Siamo tranquilli perché conosciamo la professionalità e l’equilibrio dei poliziotti e dei colleghi di Modena in particolare e siamo certi che, come sempre, sapranno attuare le direttive impartite salvaguardando tutte le parti coinvolte".

"Siamo altresì consapevoli, conclude Romano, che senza scomodare slogan roboanti infarciti più di ideologismo piuttosto che ti pragmatismo, sia l’unica via per ribadire che lo stato c’è e fa rispettare le leggi, ma soprattutto tutela i nostri ragazzi e il loro diritto al divertimento che sicuramente non può incarnarsi in questi pericolosi appuntamenti ma deve trovare accoglimento nella straordinaria macchina legale rappresentata dai locali da ballo e dai concerti regolarmente autorizzati dall’Autorità di P.S.".

Dentro al rave party di Modena Nord, tra sballo e migliaia di giovani accampati

"Non possiamo che plaudire alla decisione presa dal ministro dell'Interno Piantedosi di ordinare lo sgombero del rave party di Modena. In questi raduni, infatti, circolano illegalmente droghe di ogni tipo e spesso, di conseguenza, siamo costretti ad assistere a epiloghi infausti per i giovani che vi prendono parte". Dichiara invece Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. "Oltre alla decisione di interrompere l'evento, illegale e organizzato in spazi pubblici cittadini, consideriamo estremamente importante - continua Pianese - l'aver sequestrato e confiscato le auto, i pullman e i camion utilizzati per portare le migliaia di persone al rave e il materiale utilizzato: questo infatti apporta un danno consistente ai partecipanti e agli organizzatori che inevitabilmente funge da potente deterrente per il futuro. Le lacrime di coccodrillo non sono mai servite a nessuno: per tutelare le nostre città e i nostri giovani è necessaria tolleranza zero per questo tipo di raduni" conclude. 

Rave a Modena Nord, l'ipotesi dello sgombero divide la politica 

Sull'evento in corso a Modena Nord interviene anche l'associazione degli imprenditori dei locali di intrattenimento: "Lo sgombero del rave party di Modena – commenta Maurizio Pasca, Presidente dell’Associazione Italiana Imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo SILB – FIPE - pone in luce un problema che le imprese del divertimento italiano conoscono e combattono da anni: il fenomeno dell’abusivismo. Lodiamo l’iniziativa del Ministro Piantedosi, quelli dei rave party sono fenomeni sociali che vanno stroncati sul nascere perché illegali e portatori di problemi di ordine pubblico dai danni sociali ed economici ingenti. Non ci sono controlli durante questi eventi e, come spesso è accaduto in passato, può veramente succedere di tutto”.

“Da anni noi del SILB denunciamo questi fenomeni - conclude Pasca – senza però che mai nessuna istituzione intervenisse al riguardo. Oggi ribadiamo la nostra volontà di collaborare con il Governo perché non vengano più ripetuti gli errori fatti in passato”.

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