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Sfruttamento dei minori stranieri soli, "Business enorme, serve cambio di rotta"

I fatti del parco Novi Sad riaccendono i riflettori su fenomeni che spesso vengono subiti passivamente e per i quali mancano risposte investigative di carattere internazionale. La posizione del Siulp di Modena

"Dietro a questi ragazzi vi è un business enorme, gestito probabilmente da quella che possiamo definire una forma di criminalità organizzata, che li individua nel paese di origine, li fa entrare in Italia, li porta a Modena e, istruendoli su cosa dire, li accompagnando sin davanti alla Questura, per poi recuperarli non appena possibile e destinarli a traffici illeciti, come lo spaccio di sostanze stupefacenti".

A tracciare questo quadro desolante a seguito dei drammatici fatti del parco Novi Sad che hanno portato alla morte di un minore non accompagnato, Mohammad Arham, e al ferimento di altri connazionali pakistani, è Roberto Butelli, segretario provinciale del sindacato di Polizia Siulp.

Il sindacalista mette in luce una serie di criticità gestionali che da anni sono purtroppo evidenti: "Ogni qualvolta uno di questi minori si presenta in Questura, una pattuglia della Squadra Volante deve fermarsi in ufficio per ore e ore per le relative pratiche burocratiche e amministrative, sottraendo energie preziose al controllo del territorio ed alla prevenzione dei reati in genere. Non riteniamo possibile immaginare il mantenimento della situazione attuale, ma crediamo sia necessario intervenire sia a livello legislativo che a livello locale, non solo per arginare le problematiche, ma perché crediamo che l’ordine e la sicurezza pubblica siano seriamente minate - prosegue - Le recentissime posizioni di sindacati come la Fiom Cgil e di parlamentari di centrosinistra riguardo gli stranieri, sono la conferma di ciò che sosteniamo come sindacato Siulp da tempo, ma anche di qualche sparuto questore coraggioso, come l’ex di Torino De Matteis o l’attuale di Bologna Fusiello".

Per il Siulp, quindi, la normativa per l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri andrebbe "rivista in maniera radicale: uno status, quello dell’immigrato, che discende da norme di origine napoleonica, poi mutuato nel ventennio fascista in un problema di sicurezza, di cui la Polizia di Stato deve farsi completamente carico".

"L’ostinarsi pervicacemente nel non trovare una soluzione per gli impiegati interinali degli Uffici Immigrazione di Questure e Prefetture, è un altro grave problema che si riflette in vari modi sulla sicurezza del Paese, sottraendo risorse umane al controllo del territorio e incentivando la clandestinità - aggiung Butelli - A livello locale, pensiamo che sia necessario individuare ulteriori strade, in particolare per i minori stranieri non accompagnati, problematica che sta assumendo dimensioni enormi non di certo per motivi casuali, ma perché è probabilmente redditizio per chi manovra nell’ombra. Al di là di ciò che si può fare, ad esempio, con il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione si potrebbe forse pensare a progetti come quello sollecitato dal Siulp di Roma, che attraverso i fondi FAMI del Ministero dell’Interno e la CRI, ha visto nascere “Capace”, per la presa in carico dei minori non accompagnati".

Aldilà di un problema di normativa, c'è chiaramente un'emergenza legata all'immigrazione che ormai diventata strutturale e sulla quale si sten il peso di inchieste internazionali sulla gestione criminale dei flussi e sullo sfruttamento degli stranieri. Il segretario del Siulp sottolinea: "Come abbiamo più volte sostenuto con i nostri vertici, è fondamentale l’attività investigativa della Squadra Mobile della Questura e degli Uffici Anticrimine dei Commissariati di Carpi, Sassuolo e Mirandola, per indagini approfondite e accurate, che sicuramente necessitano di tempo, ma sono ben più incisive degli interventi a spot, che sembrano tamponare le mille emergenze quotidiane, ma di fatto rallentano solo le indagini di più ampio respiro.     Rincorrere affannosamente ogni situazione di piccola criminalità, o peggio ancora di semplice degrado, per mezzo della Squadra Mobile vuol dire privarsi di indagini di più grosso calibro che, individuando quelle criminalità organizzate di cui dicevamo, renderebbero Modena meno attraente: se e quando i vertici della Questura di Modena sposeranno questa linea, che riteniamo infinitamente più produttiva ed efficace, vedremo un cambio radicale che, alla luce di quanto è successo al Novi Sad, è assolutamente necessario".

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