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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Skytear Games, da Modena ai tavoli dei giocatori di tutto il mondo

L'avventura editoriale di tre giovani modenesi, nata nel 2018, arriva al secondo atto, con la pubblicazione di un nuovo gioco da tavolo

Modena è, tra le tante cose, anche terra di gioco. Non a caso si svolge proprio nella nostra città la più importante fiera italiana del settore ludico e, decenni prima dell'istituzione di Play, la città della Ghirlandina è stata crocevia nazionale degli appassionati del gioco da tavolo. Unendo questa passione radicata e alimentata dallo storico club TreEmme con la spiccata propensione imprenditoriale emiliana, è nata negli scorsi anni in città una nuova avventura editoriale, che oggi prende il nome di Skytear Games.

Ad animarla sono tre soci, i fratelli Riccardo e Giacomo neri e Riccardo Parmeggiani, che ormai alcuni anni or sono (nel 2018) si sono lanciati nel game design, dando vita appunto a Skytear. Si tratta di un gioco da tavolo basato sulle carte e sulle miniature, dove eroi di un mondo fantasy combattono in un'arena per avere la meglio sugli avversari. Un gioco che ha riscosso un importante successo internazionale nella comunità dei giocatori, riuscendo a dare un volto "fisico" a un genere molto in voga fra i videogiochi, i cosiddetti MOBA (Multiplayer Online Battle Arena).

Non paghi della loro prima creazione, i ragazzi di Skytear Games hanno lanciato un nuovo progetto, sempre attraverso la piattaforma di crowdfunding Kickstarter, che già li aveva visti protagonisti della prima produzione. E' stato infatti avviata in questi giorni la campagna per Skytear Horde, un gioco che sfrutta sempre le carte impegnando però gli eroi nella difesa del "castello" contro l'orda di invasori.

Conosciamo quindi meglio questa realtà modenese. Come nasce la vostra passione per il gioco?

La passione per noi è nata in una associazione ludica di Modena, ormai 20 anni fa, dove ci trovavamo ogni giorno a giocare dopo scuola…dove giocatori più esperti di noi ci introducevano a giochi sempre più sfidanti e difficili. E' una storia molto tipica che credo condividiamo con la stragrande maggioranza dei creatori di giochi.

Cosa ha invece acceso l'idea di lanciarsi nel game design e poi nella produzione? Quali sono stati i vari passi imprenditoriali?

Tutto è nato da una profonda frustrazione. Eravamo stanchi delle politiche miopi delle case editrici di giochi che mettevano "la community" sempre all'ultimo posto nelle loro priorità. Così nel 2018, con alle spalle successi imprenditoriali in altri settori, ci siamo giocati i risparmi e migliaia di ore di lavoro su questa scommessa, partendo dal presupposto che avremmo investito più di ogni altra casa editrice di giochi nella creazione di una sana community globale (anche grazie a internet). La tappa principale è stata il primo progetto di finanziamento su Kickstarter, dove 1.201 sostenitori ci hanno dato quasi 120mila euro di capitale per far partire la produzione di massa. Non ci credevamo nemmeno noi ma c'eravamo riusciti!Sei mesi dopo, abbiamo consegnato il gioco e da allora abbiamo continuato a rilasciare nuovi giochi collegati al primo e a ingrandire la nostra base clienti che ora è di quasi 10mila clienti".

Come funziona oggi il team di Skytear Games?

Siamo in tre soci. Purtroppo o per fortuna le mansioni sono molte più di tre però! Significa che dobbiamo coprire tante funzioni diversi durante la giornata: dalla logistica, all'assistenza clienti, all'ordinaria amministrazione.
Se però dovessi definire i tre ruoli chiave che ci siamo divisi tra noi sarebbero questi: creazione del gioco vero e proprio, marketing e comunicazione, coordinamento degli artisti esterni che fanno le illustrazioni (o le sculture 3D delle miniature).

Per lanciare la produzione avete scelto il crowdfunding, come mai?

Il crowdfunding svolge due funzioni. Da un lato è uno strumento incredibile per abbassare il rischio di impresa, perché ti richiede solo di investire una frazione del capitale prima di avere un riscontro dal mercato. Dall'altro lato, e questo aspetto è spesso sottovalutato secondo me, il crowdfunding ti permette di avere una cassa di risonanza a livello di marketing e comunicazione quando il tuo prodotto arriva nelle mani dei clienti. Per dirla in altri termini, al "giorno zero" quando è arrivato il gioco ai nostri sostenitori, avevamo 1.201 clienti felici che raccomandavano ai loro amici il nostro nuovo gioco.

Il vostro progetto ha una forte impronta internazionale, come valutate il mercato italiano del settore?

Onestamente? Un disastro! Al momento abbiamo 7 lingue: Inglese, Italiano, Francese, Spagnolo, Polacco, Tedesco, Francese, e Portoghese. Tra tutte queste, l'edizione Italiana è quella che è andata meno. Non voglio dare la colpa solo al mercato nostrano però, sono sicuro che anche noi abbiamo una fetta di responsabilità. Però detto questo, il nostro nuovo progetto che è appena partito su Kickstarter è senza la versione italiana perché per questo giro vogliamo avere un partner commerciale con cui lavorare sul campo per la promozione e la vendita del titolo.

Quali progetti avete in cantiere per il prossimo futuro?

Il nostro focus per i prossimi 12 mesi è consegnare questo secondo gioco che è ora su Kickstarter. In parallelo stiamo anche valutando l'entrata nel mercato digitale con la versione per smartphone dei nostri giochi. Oltre a questo, ci stiamo strutturando per crescere come azienda e iniziare ad allargare il team e ampliare il nostro catalogo sempre più velocemente.

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