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Malattie trasmesse dalle zanzare, riparte la sorveglianza sanitaria. Consigli per i cittadini

Pronto il Piano regionale arbovirosi 2023 dell’Emilia-Romagna. Tre obiettivi: sorveglianza, riduzione degli insetti e individuazione precoce dei casi di malattie trasmesse. 800 mila euro dalla Regione a supporto delle attività di disinfestazione svolte dai Comuni

Dengue, Chikungunya e Zika. Tre nomi esotici di malattie infettive che negli ultimi anni sono diventate abbastanza famigliari anche nei nostri territori, a seguito di casi anche piuttosto gravi "importati" dai paesi in cui questi virus sono endemici e che rischiano poi di diffondersi attraverso le zanzare "locali".

In Emilia-Romagna è pronto il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2023, approvato dalla Giunta e messo a punto dal Gruppo tecnico regionale, insieme ai referenti delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl e dei Comuni capoluogo. Un piano che la Regione finanzia con 800mila euro, a supporto delle attività di disinfestazione svolte dai Comuni.

Non cambia, visti i buoni risultati ottenuti, la strategia di prevenzione utilizzata, che passa attraverso tre strumenti: sorveglianza entomologica, a cui associare un’attività di contrasto alle zanzare, a partire da quelle tigre, per ridurne la densità di popolazione sul territorio; precoce individuazione dei casi sospetti di malattia, in modo da attuare tempestivamente le misure di controllo per impedire la catena di trasmissione del virus dalle zanzare infette alle persone; ulteriore rafforzamento delle misure per prevenire la trasmissione delle infezioni in caso di donazioni di sangue, organi e tessuti.

E se l’obiettivo è comune, comune deve anche essere l’impegno: per rendere il più efficace possibile la lotta alle zanzare, nelle attività oltre a Comuni e Aziende sanitarie sono coinvolti anche i cittadini, chiamati ad adottare nelle proprie case comportamenti corretti, a partire dai trattamenti larvicidi, sia per evitare la proliferazione degli insetti sia per proteggersi. I siti a rischio di infestazione da zanzare nelle aree pubbliche rappresentano infatti solo il 20-30% del totale, il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata.

“Siamo pronti con il Piano 2023, che come sempre vede affiancati istituzioni e cittadini nel comune impegno di prevenire e contrastare la proliferazione delle zanzare - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Gli interventi di disinfestazione condotti dai Comuni, infatti, anche se molto accurati riguardano solo le aree pubbliche, quindi è importante adottare in casa propria comportamenti corretti. È un tema di salute pubblica, per cui è necessario il contributo di tutti, anche del mondo dell’informazione”.

L’impegno di Comuni e Ausl

Ai Comuni è richiesta l’attivazione delle ordinarie misure di contrasto alla proliferazione delle zanzare nelle aree urbane (trattamenti larvicidi sul suolo pubblico e attività di coinvolgimento dei cittadini per una corretta gestione delle aree private), oltre alla tempestiva attuazione di interventi straordinari di disinfestazione in caso di accertata circolazione virale. La sorveglianza sanitaria sui casi di malattia Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile si svolge tutto l’anno, ma nel periodo di attività del vettore, quindi dal 1^ maggio al 31 ottobre, viene potenziata. Nel medesimo periodo è attiva la sorveglianza entomologica (nei 10 comuni capoluogo con ovitrappole e nelle aree rurali con trappole attrattive di zanzare adulte) condotta con la supervisione del Gruppo tecnico regionale e la fattiva collaborazione di Izsler (Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) e Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia). I fondi regionali sono pari a 800mila euro.

Accorgimenti per i cittadini 

Ecco alcuni semplici accorgimenti preventivi da mettere in atto in aree sensibili come balconi, cortili, giardini, cimiteri e orti:

  • Eliminare i sottovasi e, dove non è possibile, evitare il ristagno d’acqua al loro interno
  • Pulire accuratamente i tombini e coprirli con una rete zanzariera evitando che si intasino dopo le piogge
  • Rimuovere sempre gli sfalci d’erba e tenere il giardino pulito
  • Non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con apertura rivolta verso l’alto
  • Mantenere pulite fontane e vasche ornamentali, introdurre eventualmente pesci rossi che sono naturali predatori delle larve di zanzara
  • Controllare periodicamente le grondaie mantenendole pulite e non ostruite
  • Svuotare settimanalmente e tenere puliti gli abbeveratoi e le ciotole per l’acqua degli animali domestici
  • Non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua in giardino
  • Coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana
  • Nei cimiteri, pulire periodicamente e con cura i vasi portafiori, cambiare di frequente l’acqua dei vasi o trattarla con prodotti larvicidi

La diffusione delle zanzare può essere prevenuta soprattutto tramite la lotta larvicida. Occorre usare periodicamente i prodotti larvicidi da aprile a novembre (è necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante) e secondo le indicazioni riportate sulla confezione. I prodotti larvicidi sono necessari per trattare i focolai che non si possono eliminare e nei quali permane l’acqua, come i pozzetti stradali, le caditoie, i tombini e tutti gli altri ambienti nei quali si possa verificare un ristagno. I prodotti sono facilmente reperibili nei negozi specializzati o nelle farmacie.

In ambienti chiusi si possono usare come repellenti le piastrine per fornelletti elettrici, i vaporizzatori o emanatori elettrici per l’erogazione di insetticidi, seguendo con cura quanto riportato in etichetta. È inoltre opportuno evitare il loro funzionamento quando si soggiorna nella stanza, soprattutto se l’arieggiamento non è sufficiente a garantire il ricambio continuo d’aria.

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