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Francesco Baraldi

Giornalista Modena

Villaggio Giardino

Costellazioni, la droga è ancora un problema. I minori soli verso il trasferimento

I recenti arresti nell'ex residence universitario riaprono il problema legato all'intreccio tra spaccio e minori soli non accompagnati. E riaccendono i dubbi sull'utilizzo della struttura

Sono passati pochi mesi da un'operazione della Polizia di Stato che aveva portato a dieci misure cautelari nei confronti di altrettanti giovanissimi ritenuti implicati in un vasto giro di spaccio di droga nelle piazze modenesi. Un'inchiesta diversa dalle tante che si sono susseguite negli anni: gli inquirenti avevano infatti dimostrato il coinvolgimento di diversi minori stranieri non accompagnati, ovvero quei ragazzi arrivati in Italia senza parenti e inclusi nel sistema dell'accoglienza territoriale. Un fenomeno, quindi, doppiamente preoccupante.

A distanza di quattro mesi da quell'operazione, grazie ad un blitz realizzato ieri congiuntamente da Carabinieri e Polizia Locale, il problema è torna a farsi presente. Non è infatti un mistero che il comparto Costellazioni sia un punto critico legato all'attività di spaccio: ieri sono stati tratti in arresto un 24enne e un 28enne di origine tunisina, sorpresi all'interno dell'ex residence universitario in possesso di diverse dosi di cocaina e panetti di hashish -  complessivamente di 270 gr. di hashish e 13 gr. di cocaina - oltre ai canonici bilancini di precisione. 

Si tratta di giovani senza fissa dimora e già noti alle forze dell'ordine: uno di loro era stato arrestato per spaccio lo scorso anno. Nei confronti del 28enne è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia, mentre per il 24enne, risultato irregolare in Italia, sono state avviate le procedure di espulsione dal territorio dello Stato, con accompagnamento al Centro di Permanenza e Rimpatrio.

E' bene precisare che i due non erano regolarmente registrati presso la struttura: di fatto avevano trovato "ospitalità" grazie a qualche contatto nelle stanze del complesso, dal quale probabilmente organizzavano la propria quotidianità, indissolubilmente legata allo spaccio di droga come unica fonte di sostentamento.

Le perquisizioni eseguite ieri, con il supporto dell'unità cinofila, hanno portato alla luce esclusivamente questi singoli casi, che tuttavia si inseriscono in una continuità che non è possibile ignorare. L'area delle Costellazioni era già stata al centro, insieme ad altre, dell'inchiesta dello scorso anno, che evidentemente non è bastata a superare il problema.

Come detto, si tratta di un problema duplice. Questo perchè, come noto, in quello stabile alloggiano molti cittadini stranieri, tra cui diversi minori. Quattro piani della struttura sono occupati dal Centro di Accoglienza Straordinaria gestito dalla Cooperativa L'Angolo, che conta ad oggi circa 180 persone. In buona parte si tratta di giovani richiedenti asilo provenienti da Africa ed Asia, ma in quelle stanze vivono ance diverse famiglie composte da madri e figli, diversi provenienti dall'Ucraina. Ieri le forze dell'ordine hanno svolto controlli campione sui documenti di alcuni ospiti e tutto è risultato in regola.

Inoltre, in quei locali vive anche un certo numero di minori stranieri non accompagnati, gestiti dal Gruppo Ceis nell'ambito dei programmi ufficiali di accoglienza. La presenza più o meno duratura di persone dedite ad attività di spaccio è una minaccia che gli stessi gestori del Ceis hanno ben presente e verso la quale hanno dimostrato più volte il proprio scontento, ritenendo lo stabile non adatto ad un'attività delicata come quella dell'accoglienza dei ragazzi. Non a caso è stato intrapreso un percorso di confronto con il Comune di Modena con l'obiettivo di abbandonare il residence: nelle prossime settimane dovrebbe inaugurare una nuova struttura in cui poter trasferire gli ospiti.

Un trasloco che è certamente positivo per i diretti interessati, ma che allo stesso tempo sottolinea ulteriormente la necessità di arginare il fenomeno della microcriminalità che rischia di intersecarsi troppo pericolosamente con le delicate attività d'accoglienza e di integrazione. Nata come soluzione d'emergenza nel periodo più caldo degli sbarchi di qualche anno fa, la situazione creatasi alle "Costellazioni" meriterebbe probabilmente una generale revisione. Soprattutto a tutela dei più fragili.

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