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Spostamenti nel proprio comune nelle aree in zona rossa fino al 15 gennaio: ecco dove si potrà andare

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che copre i giorni tra la data di scadenza delle misure natalizie e quella dell'ultimo Dpcm. Il testo rivede i criteri per l'individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone a colori

Da giovedì 7 a venerdì 15 gennaio nei territori inseriti nella cosiddetta "zona rossa" sarà consentito spostarsi "verso una sola abitazione privata del proprio comune", sempre rispettando il coprifuoco dalle 22 alle 5. Così riporta il comunicato stampa relativo al Consiglio dei ministri di questa notte, pubblicato sul sito del governo dopo l'ok al decreto legge che introduce nuove restrizioni dal 7 al 15 gennaio per far fronte alla pandemia di coronavirus e cambia i parametri che portano le regioni in zona gialla, arancione e rossa.

Si tratta di una versione corretta del comunicato pubblicato nella notte, che sugli spostamenti invece recitava: "Il testo conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta "zona rossa", la possibilità, già prevista dal decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, di spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono".

Gli spostamenti verso una sola casa nel proprio comune fino al 15 gennaio

Cosa cambia? In sostanza, secondo il comunicato della notte era consentito spostarsi verso un'abitazione privata "nella propria regione". Ora bisogna limitarsi al proprio comune. Il testo definitivo del decreto non è stato ancora pubblicato sul sito del governo. Nel decreto si stabilisce che il weekend del 9-10 gennaio sarà "arancione" per tutta l'Italia, mentre negli altri giorni entrerà in vigore una fascia "gialla rafforzata" con lo stop agli spostamenti tra le regioni (anche quelle "gialle"). Resta ferma, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, l'applicazione delle altre misure previste dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze.

Le nuove norme varranno fino all'arrivo di un nuovo decreto legge e/o di un nuovo Dpcm, previsto per la metà del mese. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è disponibile una bozza del decreto legge 4 gennaio. Il testo del decreto legge stabilisce:

  • per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021 il divieto di spostarsi tra regioni o province autonome diverse su tutto il territorio nazionale tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di estrema urgenza e necessità o motivi di salute;
  • è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma;
  • nei giorni 9 e 10 gennaio 2021 la norma stabilisce l'applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta "zona arancione" (articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020); 
  • saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

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I colori delle regioni e i nuovi criteri per le zone arancioni e rosse

Il testo rivede i criteri per l'individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone "arancioni" e "rosse". Nel dettaglio, l'articolo 2 del decreto legge stabilisce che se una regione è nello scenario 2 - dunque con un Rt da 1 a 1,25 - finisce in zona arancione; se è in uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 finisce in zona rossa, ma soltanto se "nel territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti". Questo parametro è stato introdotto per evitare che regioni con una circolazione virale bassa possano invece finire in arancione a causa di singolo episodio di aumento dell'Rt. Il nuovo sistema delle fasce scatterà però da lunedì 11: venerdì 8 gennaio arriverà il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e sulla base dei dati aggiornati scatteranno le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza per l'attribuzione dei colori alle regioni.

Cosa si può fare e cosa no fino al 15 gennaio

Premettendo dunque che venerdì 8 gennaio è previsto il report dell'Iss e del ministero della Salute che, sulla base del cambio di parametri come l'indice di contagio Rt, potrebbe portare alcune regioni in zona arancione o (con meno probabilità) in zona rossa, è possibile compilare il calendario delle restrizioni valide al momento dal 7 al 15 gennaio. Eccole:

  • il 7 e l'8 gennaio è prevista la zona gialla rafforzata in tutta Italia: spostamenti liberi ma soltanto nei confini della propria regione, la mascherina rimane obbligatoria così come il distanziamento. I bar e i ristoranti saranno aperti fino alle 18. Dopo quell’orario si potranno solo acquistare cibo e bevande da asporto - con il divieto di consumarli nelle adiacenze del locale - oppure chiedere la consegna a domicilio. Sono aperti anche i negozi e i centri commerciali. Gli spostamenti saranno liberi fino alle 22, quando entrerà in vigore il coprifuoco, fino alle 5 del mattino;
  • il 9 e il 10 gennaio tutta Italia sarà in zona arancione: gli spostamenti sono permessi dalle 5 alle 22 ma con autocertificazione; sarà vietato uscire dal proprio comune. I bar e ristoranti sono chiusi tutto il giorno, aperti invece i negozi, i parrucchieri e i centri estetici;
  • dall'11 al 15 gennaio in teoria tornerà la zona gialla rafforzata ma per quella data - in cui è prevista anche la riapertura delle scuole superiori al 50% in tutta Italia - alcune regioni si troveranno in zona arancione e quindi in quei territori saranno in vigore le restrizioni del 9 e del 10 gennaio.

Gli spostamenti consentiti dal 7 al 15 gennaio e l'ipotesi di un'ulteriore stretta

Con questo nuovo decreto saranno consentiti dal 7 al 15 gennaio gli spostamenti verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone, "ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale" e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Restano consentiti anche gli spostamenti dai comuni "con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini", senza poter raggiungere i capoluoghi di provincia.

Il governo potrebbe inoltre istituire una "zona bianca" con il nuovo Dpcm e il decreto legge che entreranno in vigore a partire dal 15 gennaio. In questa nuova zona sarebbero aperti bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei ma rimarrebbero comunque l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziamento di almeno un metro tra le persone, il divieto di assembramento e l’obbligo di disinfettare le mani prima di entrare nei locali. Gli spostamenti sarebbero liberi e potrebbe anche essere rinviato l’orario del coprifuoco (quello attuale è dalle 22 alle 5).

La stretta sugli spostamenti potrebbe essere prorogata con le restrizioni fino al 31 gennaio. Ma è ancora presto per dirlo e il condizionale per ora è d'obbligo. In ogni caso sarà comunque sempre possibile superare i confini regionali per "comprovate esigenze" di salute, urgenza, lavoro e per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

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