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La splendida stella di Big Luciano sulla Walk of Fame

Fremente attesa per la celebrazione ad Hollywood dell’emblema dedicato a Pavarotti tra le maggiori star del secolo

Tutto è ormai pronto per il grande evento. Tra poche ore, e più precisamente alle 20,30 italiane, la Walk of Fame di Hollywood si arricchirà di una nuova stella, quella di Luciano Pavarotti. Un riconoscimento che, in virtù di un bizzarro destino, si incrocia con le riprese del film dedicato ad Enzo Ferrari assieme al quale il tenore condivide, meritatamente, l’effige di icona a livello mondiale.

Tuttavia per quanti hanno avuto modo di frequentarlo, Pavarotti è stato, soprattutto, un modenese autentico. Benché non sia mai stato un conoscente stretto di Big Luciano, ho avuto modo di confrontarmi con lui in alcune circostanze professionali a cominciar da quando in occasione del Garden Festival organizzato da Zanfi Editore nel 1998, Nicoletta Mantovani gli dedicò all’interno del Parco Novisad un magnifico giardino composto da un pianoforte e da un cavallo in bosso. 

La spontaneità prima di tutto

Da allora, ogni volta in cui ho avuto la possibilità di incontrarlo, non ha mai esitato di dimostrarmi oltre ad una certa, e sorprendente, simpatia, la naturalezza di chi, pur conscio della propria grandezza, persevera ad essere una persona normale. L’uso frequente del dialetto, la passionalità spontanea, l’abitudine informale di esprimere il proprio pensiero, ne hanno fatto, così come il Drake, un vero emblema del nostro territorio da lui per lunghi anni promosso non solo con le tante esibizioni nei maggiori teatri internazionali, ma anche con le dieci edizioni del Pavarotti & Friends nel corso delle quali è stato in grado di portare a Modena l’intero universo musicale per sostenere importanti iniziative benefiche. Sting, gli U2, Elton John, George Michael, Barry White, Celine Dion e altre cento altre star di assoluta fama si sono infatti alternate davanti a folle sterminate nell’immenso spazio del Foro Boario, immancabilmente calcato da invitati prestigiosi tra cui il Dalay Lama e la principessa Diana. 

L’inizio di un progetto

Ricordo ancora il giorno in cui assistetti ai funerali di Luciano in una cattedrale stracolma di gente comune, unita da un profondo sentimento di amicizia e non di subalternità ad un mito generato dal talento e dall’attenzione, spesso maniacale, dei mass-media. Un sentimento autentico di cui, credo, ne sarebbe stato veramente contento. L’eredità lasciata in pegno da Pavarotti è comunque ingente e lo è ancor di più se pensiamo a quanto questa città ha dato, e continua a dare alla lirica, grazie anche ad interpreti di primissimo piano quali Mirella Freni e Raina Kabaivanska alle quali la scena artistica ha reso e renderà ancora a lungo un doveroso onore. Dato di fatto, questo, che unitamente al titolo dedicato a Luciano Pavarotti non può che essere di stimolo per le autorità locali di dar vita ad un progetto concreto, quello cioè di fare di Modena un’invidiabile capitale del bel canto. Come tutti ci auguriamo. 

La diretta da Hollywood

L’appuntamento, in programma mercoledì 24 agosto a Los Angeles alle ore 11.30 locali, quindi alle 20.30 in Italia, sarà trasmesso in streaming ed è possibile assistervi qui:

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