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Ex Manifattura Tabacchi, nuovo stallo. Sospesa la vendita degli appartamenti

Doccia fredda per le famiglie pronte a concludere l'acquisto degli appartamenti nel complesso ristrutturato. L'Avvocatura dello Stato impone una nuova procedura che ora Cdp Immobiliare dovrà decifrare

C'eravamo quasi. Dopo lunghi anni di attesa le prima famiglie erano pronte ad acquistare e riempire gli appartamenti del complesso dell'ex Manifattura Tabacchi. Ma tutto è stato sospeso, improvvisamente, a pochi attimi dal rogito che avrebbe finalmente consentito ai nuclei famigliari di insediarsi nello splendido complesso ristrutturato alle porte del centro di Modena, vuota da tanti, troppi anni. Dopo gli ultimi passaggi societari, lo ricordiamo, gli immobili son di proprietà di Cdp Immobiliare srl, società controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti.

I vincoli di tutela congelano la vendita

L'ennesimo inghippo in una vicenda a dir poco travagliata risiede nelle norme regolano i vincolo ai sensi del Codice dei Beni Culturali. L'edificio dell'ex Manifattura è infatti sottoposto a tutela e come tale risponde ai vincoli di un Decreto Legge del 2004 (n.42): secondo queste norme la vendita ai privati degli appartamenti ristrutturati sarebbe stata possibile "semplicemente" previa comunicazione al Ministero dei Beni Culturali, che avrebbe potuto esercitare in linea teorica un diritto di prelazione. Con il verosimile silenzio-assenso del Ministero, le famiglie avrebbero potuto concludere l'acquisto.

Tuttavia, una novità non di poco conto è subentrata, facendo decadere questa procedura e richiedendone una diversa. Cdp Immobiliare si è vista costretta a sospendere le operazioni di vendita in ragione di un provvedimento della Soprintendenza di Macerata che - sulla base di un parere reso dall’Avvocatura Generale dello Stato - ha qualificato CDP Immobiliare srl quale soggetto pubblico limitatamente all’ambito di tutela dei beni culturali, con un impatto immediato su tutte le procedure di alienazione attualmente in corso.

In altre parole, Cdp Immobiliare non potrà vendere gli immobili con la procedura inizialmente ipotizzata (e già avviata), ma anche per le unità dell’edificio A del complesso ex Manifattura Tabacchi oggi in vendita dovrà intraprendere un percorso più complesso (disciplinato dall'art. 56 del D.Lgs 42/2004, ndr). Nulla di insormontabile, sia chiaro, ma il contratto dovrà prevedere per i futuri acquirenti delle prescrizioni dettagliate circa la conservazione dell'immobile, che dovranno essere formulate dal Ministero.

In attesa di queste prescrizioni, la società proprietaria ha dovuto sospendere le vendite. Cdp Immobiliare fa sapere che "come comunicato ai compratori, la Società sta svolgendo tutti gli opportuni approfondimenti legali per definire le future iniziative da intraprendere per il perfezionamento, nel più breve tempo possibile, delle vendite". L'auspicio è che la burocrazia lavori velocemente, soprattutto a tutela delle famiglie, vittima di una vera e proprie doccia gelata.

Ex Manifattura, un percorso minato 

Sembra quindi non trovare pace la vicenda del bicentenario complesso industriale modenese, che dal 2002 - dopo la definitiva dismissione - ha vissuto un travagliato percorso di riqualificazione, non ancora completato. Difficoltà legate in prima battuta alle vicende della società proprietaria dell'immobile, la Quadrifogoglio Modena Spa. La società composta dai principali nomi dell'edilizia cooperativa modenese (Costruzioni Generali Due, Cdc, Cmb, Ccc, Cme, Cesa, Rigenti e Seam) è andata incontro ad un fallimento dal quale è stata salvata soltanto dall'arrivo di Cassa Depositi e Prestiti. 

Cdp immobiliare ha infatti rilevato il 100% delle quote nel 2018, subentrando nella gestione del complesso e tentando di portare a compimento l'opera di Quadrifoglio, vale a dire la vendita degli appartamenti e la monetizzazione dell'investimento della riqualificazione. A tal fine, nell'autunno del 2019, Cdp ha avviato una serie di lavori, ancora in corso, per le ultime finiture dello stabile, andando così ad accrescere i 30 milioni di euro finora investiti nell'opera. Obiettivo dichiarato della società pubblica era la commercializzazione degli appartamenti a partire dal 2020. Siamo ormai nella primavera del 2023 e il percorso travagliato dell'ex Manifattura sembra continuare.

L'intero comparto vive quindi più di ipotesi e dubbi, piuttosto che di certezze. Un contenitore in parte ancora vuoto (vi hanno sede ad oggi solo la farmacia e uno studio medico), che ha visto anche arenarsi il progetto culturale del Mata, uno spazio museale che non ha certo avuto grande fortuna. Resta poi l'ambizioso progetto di realizzare la Cittadella della Giustizia nell'edificio non ancora ristrutturato: un progetto che dovrebbe portare al trasferimento del Tribunale e degli uffici giudiziari per il quale esiste già un progetto, ma non vi sono conferme su risorse economiche e tempi. A vent'anni dall'avvio del percorso di recupero dell'ex Manifattura, in conclusione, la strada da fare è ancora molto lunga.

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