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Martedì, 19 Marzo 2024
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Ospite al Centro Fauna l'ennesima tartaruga azzannatrice recuperata e sequestrata

Una specie originaria del Nord America che si sta diffondendo: un predatore che può rappresentare un serio rischio per gli habitat e anche per chi cercasse di avvicinarla in modo imprudente

Al Centro Fauna Il Pettirosso è arrivata ancora una vola una tartaruga azzannatrice,  nome scientifico Chelydra serpentina. E’ stata trovata nel bolognese e le guardie zoofile locali l’hanno indirizzata al Pettirosso. Non è la prima ad arrivare al Centro di Modena: negli anni i volontari insieme al Corpo Forestale dello Stato prima ed ora con i Carabinieri Forestali ne hanno recuperate in vari specchi d’acqua, dai Laghi Curriel di Campogalliano fini a Casinalbo ed altre località della provincia.

Negli anni 8 esemplari sono stati recuperati nel modenese: possono sembrare pochi in 22 anni, ma questo numero fa pensare che ce ne possano essere molte altre in giro.  

La tartaruga azzannatrice è una tartaruga d’acqua dolce della famiglia Chelydreidae. E’ una tartaruga carnivora un vero e proprio predatore e pertanto all’apice della catena alimentare. Il suo nome comune, tartaruga azzannatrice. Originaria dell’America. In particolare dal sud-est del Canada, fino a est della Nova Scotia e della Florida, arriva in Italia quando ha le dimensioni di 4 o 5 cm in mezzo ad altre tartarughine molto commercializzate come la Trachemys scripta elegans (ora vietata) e la Trachemys scripta scripta difficile da distinguere quando viene prelevata perché molto piccole.

L’ultima arrivata, già sequestrata dai Carabinieri Forestali ed in attesa di trasferimento ad altra sede in modo definitivo, ha un carapace di solo 18 cm più 15 cm di coda dentellata che ricorda un coccodrillo, ma in passato gli esemplari trovati avevano un carapace di 50 cm e con la coda superavano i 70 cm con un peso di 5 kg.

Molto vorace, il suo collo può allungarsi in modo rapidissimo - da qui il nome scientifico Serpentina - e il suo becco è  molto forte e tagliente. "Se ne avvistate una, dunque, non improvvisatevi esperti ma chiamate il 112 collegato con i numeri di emergenza del Centro Pettirosso attivo 24 ore su 24, perché anche fuori dall’acqua è molto rapidamente aggressiva", suggeriscono dal Centro Fauna.

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