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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Motor Valley Fest, i big dell'automotive a teatro per discutere del futuro

Tanti interventi nella cornice del Comunale "Pavarotti", dove si è svolta la tavola rotonda per l'edizione digitale della kermesse motoristica

Condivide Andrea Pontremoli di Dallara Automobili, che sulla base dell'esperienza dell'Università automotive dell'Emilia-Romagna 'Muner' punta molto sul gioco di squadra: "C'è un'opportunità straordinaria per la motor valley oggi- giocando sui territori: portiamo i nostri clienti prima in un teatro e poi a mangiare da Bottura, mentre si stano organizzando viaggi da Borgo Panigale il lunedì alla sede Dallara qualche giorno dopo, passando una giornata in ogni azienda della Valley. Non dobbiamo vendere milioni di auto, ma decine di migliaia: se lo faremo insieme, ciascuno con la propria individualità, avremo ancora più successo". E svela Pontremoli: "Sabato consegneremo fisicamente la prima Dallara stradale post-Covid a un signore che mi ha scritto una lettera bellissima, e che verrà a ritirarla. I sogni possono rallentare, ma non si possono fermare". 

Harald Wester di Maserati invece, dopo gli annunci della nuova super sportiva a tema anche su Modena, punta tutto o quasi sull'elettrico. "L'accelerazione del motore meccanico? Non è detto che non sia sostituibile, anzi: l'elettrificazione, da un punto di vista di accelerazione e prestazioni, è già oggi imbattibile rispetto alle altre tipologie di propulsori, ad esempio dal punto di vista delle quattro ruote motrici e della dinamica del veicolo. E anche la macchina elettrica può emozionare, assolutamente, anche grazie alle simulazioni di rumori e vibrazioni disponibili oggi a grandi prestazioni. Non ci sarà più nessun nuovo modello Maserati che non sia anche elettrico, comunque", conferma Wester.

Horacio Pagani di Pagani Automobili, nel frattempo, introduce quella che è, allo stesso tempo, una sfida e una minaccia per i big dei motori: i giovani, verso i quali manca l'appeal. Racconta: "Ultimamente siamo spesso collegati online con i clienti, anche se lo facciamo sempre in realtà visto che ne abbiamo un numero piccolo. Ai miei figli, per dire, le macchine non interessano, ne pigliano piuttosto una in affitto a San Francisco. Manca la passione, e qui il web serve: dobbiamo comunicare che 'quando avrai il denaro comprerai quello che hai sognato, ma intanto sognalo'...". 

Poi tocca a Claudio Domenicali, ad di Ducati Motor Holding, che aggiunge: "Dopo l'emergenza Covid accelera un trend che era già presente prima, quello della difficoltà di mantenere un sistema di retail tradizionale. Già prima, da cinque visite dal concessionario per vendere un'auto si era passati a una. In ogni caso- sostiene Domenicali- la voglia del contatto fisico e il valore della relazione, per marchi come quelli della motor valley, resterà fondamentale. Il segreto è la miscela continua tra mondo digitale e analogico. Su Instagram siamo il brand più forte del mondo moto, per parlare ai giovani: è vero che non c'è più la passione di truccare i motori come 30 anni fa... bisogna trovare il loro linguaggio e soprattutto trovare dove sono, ad esempio in tv i giovani non ci sono più". 

Stefano Domenicali di Automobili Lamborghini concorda. "Già anni fa siamo passati da poco più di due milioni di follower su Instagram a quasi 27 milioni oggi. Il linguaggio dei giovani è diverso da quello dei nostri clienti che hanno cominciato con Urus, per dire...".

(fonte DIRE)

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