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Teatro dei Venti. Un teatro aperto per la comunità

La compagnia rilancia le sue azioni quotidiane per il territorio e prosegue la produzione artistica in Carcere. Stefano Tè: “Siamo artigiani delle relazioni, dobbiamo conciliare utilità e creatività, ma rischiamo di soccombere, vittime di una normativa spesso miope.”

Mantenere una relazione costante con il territorio, proseguire i progetti in ambito sociale, continuare ad essere artigiani delle relazioni. Il Teatro dei Venti si mette all'opera per fronteggiare in maniera creativa il momento di grave difficoltà per il settore culturale e fornisce un servizio di vicinanza utile alla comunità.

Tutto questo è il progetto Teatro Aperto, realizzato con il patrocinio del Comune di Modena, con azioni quotidiane, interventi artistici mirati, come le Favole al Citofono, che arrivano a domicilio, quelle alla Finestra per le classi della Scuola Primaria San Giovanni Bosco e ancora quelle al telefono (o su Zoom) per gli ospiti della Casa Residenza per Anziani, che continuano per tutto il mese di dicembre.

VIDEO | Spettacoli: "Il Teatro dei Venti non si ferma, ma ci sentiamo abbandonati"

Un Teatro che resta aperto anche per la produzione artistica, con uno sguardo su una progettualità inclusiva. Dal 14 al 20 dicembre la compagnia sarà impegnata nelle prove dello spettacolo “Padri e Figli”, con attori del Teatro dei Venti e attori delle Carceri di Modena e di Castelfranco Emilia.

Progetto realizzato in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, la Casa Circondariale di Modena e la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Produzione Teatro dei Venti con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il contributo della Fondazione di Modena.

“Tutti i lavoratori del teatro che sono fermi da febbraio sono completamente dimenticati, ma noi non dimentichiamo il pubblico - dice il direttore artistico Stefano Tè -. Crediamo che in questo periodo sia fondamentale mantenere un rapporto con il territorio, per questo abbiamo immaginato gli interventi quotidiani. Il Teatro è chiuso al pubblico, subisce delle limitazioni, ma può trovare il modo di creare relazioni, senza cercare scorciatoie, senza per forza rifugiarsi in uno schermo.

I laboratori permanenti sono sostenuti dal Comune di Modena, dal Comune di Castelfranco Emilia e dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna.

Questa progettualità si sviluppa nell'ambito del progetto europeo “Freeway - Free man walking – theatre as a tool for datainees’ integration”, ideato dal Teatro dei Venti, che ne è capofila, in collaborazione con lo staff di InEuropa, insieme a tre partner che operano nelle Carceri dei rispettivi Paesi, aufBruch (Germania), Fundacja Jubilo (Polonia) e UPSDA (Bulgaria). Il progetto è sostenuto da Creative Europe e promuove la creazione artistica, la formazione, l’audience development e lo scambio di buone pratiche di Teatro in Carcere a livello europeo.

Il debutto di questo lavoro, previsto per dicembre, è stato rimandato a data da destinarsi a causa della chiusura prolungata dei luoghi di spettacolo. Ma prosegue la produzione, attraverso il laboratorio permanente nelle Carceri e una sessione di prove presso il Teatro dei Segni.

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