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Unifer Navale di Finale Emilia. Sciopero di due ore e presidio

Sciopero venerdì 26 marzo proclamato dalla Fiom Cgil e dalla Rsu alla Unifer Navale di Finale Emilia contro la decisione di Fincantieri di non voler continuare a mantenere le commesse con Unifer Navale

E' stato proclamato uno sciopero di 2 ore venerdì 26 marzo indetto dalla Fiom Cgil e dalla Rsu alla Unifer Navale di Finale Emilia contro la decisione del principale committente, Fincantieri il colosso della cantieristica italiana, di non voler continuare a mantenere le commesse con Unifer Navale.

E’ previsto anche un presidio davanti ai cancelli dalle ore 7 alle 10 in via Genova, 2 nel polo industriale di Finale Emilia, nel rispetto delle distanze previste dalla normativa anti covid.

Unifer Navale produce tubi in ferro e in acciaio sia ad uso navale che industriale, ha 88 addetti e dipende per l’85% delle commesse da Fincantieri.

La vicenda

"Da gennaio di quest’anno, Fincantieri ha cominciato unilateralmente a diminuire le commesse, non essendoci un accordo pluriennale, e Unifer ha fatto massiccio ricorso alla cassa integrazione per covid. L’anno scorso la cassa per covid è stata utilizzata per il 20% circa, mentre solo in questa settimana 53 addetti su 88 sono interessati dalla cassa integrazione, con un numero elevato di addetti in cassa integrazione a 0 ore e interi reparti chiusi (piega e taglio)", spiega la Fiom/Cgil.

"Nei 3 incontri che i rappresentanti della Fiom/Cgil e la Rsu hanno avuto da inizio anno a oggi, l’amministratore delegato di Unifer Navale ha comunicato che Fincantieri non ha più intenzione di continuare la collaborazione con Unifer Navale perché non è più considerata competitiva sui costi, anche se da 3 anni a questa parte Unifer Navale ha mantenuto inalterato il costo del prodotto finito consegnato a Fincantieri. Da considerare che Unifer Navale, partecipata al 20% dalla stessa Fincantieri, ha avuto dalla Regione Emilia Romagna 11 milioni di euro per la ricostruzione post-sisma e adesso si trova in serie difficoltà di continuità produttiva. Non è tollerabile che in un territorio già provato dal sisma e in cui sono stati utilizzati ingenti contributi pubblici per la ricostruzione, Fincantieri, per finalità legate unicamente alla gestione commerciale, metta in seria difficoltà la prosecuzione dell’attività lavorativa in Unifer Navale, impoverendo il tessuto produttivo del territorio dell’Area Nord", aggiunge il sindacato.

"La Fiom/Cgil e i lavoratori chiedono dunque- affermano i portavoce-  che si chiarisca urgentemente la posizione tra Unifer Navale e Fincantieri e che possa riprendere in maniera continuativa la collaborazione tra fornitore e committente con il mantenimento costante delle commesse. La Fiom/Cgil invita tutte le istituzioni pubbliche a farsi parte attiva per il mantenimento dell’attività produttiva e della piena occupazione nel sito Unifer Navale"

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