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Mercoledì, 27 Settembre 2023
eccellenze e sanità

Urologia, due interventi da record per la chirurgia robotica modenese

Il primo caso al mondo, per quanto si evince dalla letteratura, di cistectomia radicale robotica in paziente con rene posizionato nella pelvi

L’Urologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Salvatore Micali, negli ultimi mesi ha eseguito due difficili interventi di chirurgia robot-assistita che hanno aperto nuove opzioni terapeutiche per i pazienti che si rivolgono agli ospedali modenesi. Nelle scorse settimane, l’equipe composta dal dott. Stefano Puliatti, dal dott. Cosimo De Carne e dalla dottoressa Stefania Ferretti ha eseguito un intervento di duplice tumorectomia renale contemporanea robot-assistita su un uomo di 52 anni che oggi sta bene e si sottoporrà ai follow-up previsti. A Natale, invece, l’equipe ha eseguito una cistectomia radicale laparoscopica robot-assistita con ricostruzione totalmente intracorporea, per la prima volta in un paziente di 66 anni con rene ectopico pelvico. Entrambi gli interventi sono stati svolti all’Ospedale Civile di Baggiovara dove l’attività anestesiologica è stata assicurata dalla Struttura di Anestesia e Rianimazione diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini. Da non dimenticare il supporto del personale infermieristico del blocco operatorio coordinato da Umberto Filippi.

L’Urologia della Azienda Ospedaliero - Universitaria di Modena – ha ricordato il prof. Salvatore Micali, Direttore della Cattedra e della Scuola di Specializzazione in Urologia di UNIMORE - è sempre stata all’avanguardia e punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la chirurgia robot-assistita. Era infatti il 2007 quando sotto la guida del prof. Giampaolo Bianchi, l’Urologia modenese, fra le prime in Italia, iniziò ad eseguire interventi laparoscopici robot-assistiti. Oggi è anche l’occasione per presentare la dottoressa Stefania Ferretti che da circa un anno si è trasferita a Modena dalla Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma dopo oltre 20 anni di attività per rafforzare il nostro team chirurgico. Stefania ha un importante expertise in tecniche endourologiche e mini-invasive oncologiche nonché in chirurgia tradizionale è stata referente per anni in ambito multidisciplinare presso AOU di Parma (fibrosi idiopatica retroperitoneale, trapianto renale, endometriosi, tumore ovarico, calcolosi pediatrica), già coordinatrice del PDTA calcolosi dell’adulto e del bambino in tale realtà. Il suo arrivo rafforza le nostre competenze chirurgiche e ci consente di crescere insieme in un’efficacie amalgama tra chirurgi esperti e più giovani.”

VIDEO | Sanità, tecnologie ed eccellenze: due interventi da record

La chirurgia urologica robotica di Modena è stata, inoltre, confermata come Centro di Insegnamento robotico certificato ERUS (EAU Robotic Urology Section), nell’ultimo Congresso della Società Europea di Urologia. Questo a conferma del ruolo di leadership in questo ambito non solo a livello Nazionale ma anche internazionale.

Il dettaglio degli interventi svolti

Il primo caso è stato eseguito in pieno periodo natalizio. In un uomo di 66 anni, a luglio 2022, era stato diagnosticato un tumore infiltrante della vescica. Dopo i controlli del caso il paziente era stato sottoposto a chemioterapia neo-adiuvante e successivamente candidato all’intervento. L’intervento consiste nell’asportazione della vescica e della prostata, dei linfonodi pelvici bilaterali e nell’utilizzo di un tratto di intestino che, in seguito all’anastomosi dei due ureteri provenienti dai reni, viene abboccato alla cute per il drenaggio delle urine (uretero-ileo-cutaneo stomia). Il tutto viene eseguito mediante soli 6 accessi chirurgici di meno di 1 cm di lunghezza. Questo permette una rapida ripresa post-chirurgica da parte del paziente e un miglior risultato estetico. Il caso ha richiesto particolare impegno ed accortezza da parte dell’equipe in quanto è stato il primo caso al mondo di cistectomia radicale robotica in paziente con rene ectopico. Il rene destro, infatti, non si trovava nella posizione abituale ma nella pelvi. Tale aspetto avrebbe potuto determinare una lesione accidentale dell’organo o una insufficiente lunghezza dell’uretere, necessario a consentire il drenaggio delle urine a seguito della rimozione della vescica. L’intervento è durato circa 7 ore. Al follow-up attuale il paziente, che ha eseguito anche tutti gli esami di controllo, è in buone condizioni di salute.

La specificità di questo tipo di intervento – hanno spiegato il dottor Stefano Puliatti e il dottor Cosimo De Carne – sta soprattutto nella particolare posizione anatomica del rene destro del paziente che, per un’anomalia si trova nella pelvi anziché nell’addome. Questo non solo comporta la necessità di rimuovere la vescica con grandi attenzioni per evitare di danneggiare il rene, ma ci ha costretto a fare una parte ricostruttiva con delle particolarità tali da favorire il corretto drenaggio delle urine”.

Il secondo intervento di duplice tumorectomia renale contemporanea robot-assistita è stato effettuato a marzo. Un paziente di 52 anni ha avuto riscontro diagnostico incidentale di un doppio tumore del rene di destra e di altro piccolo tumore nel rene di sinistra. I tumori del rene di destra erano rispettivamente, il più grande di 5 cm di diametro, posizionato in una sede estremamente delicata, essendo aderente all’arteria e alla vena renale, e di 2 centimetri e mezzo il più piccolo. Il rene di sinistra invece ha una piccola neoformazione di circa 1 cm. Normalmente il paziente sarebbe stato candidato ad una asportazione completa del rene destro, ma essendoci una neoformazione anche nel rene controlaterale, l’equipe chirurgica, ha deciso di tentare la rimozione dei due tumori di destra preservando il tessuto sano e funzionante del rene. L’intervento di estrema complessità, durato circa 6 ore, eseguito con tecnica completamente robotica ha avuto grande successo. L’asportazione dei tumori del rene di destra è stata completa e il paziente ha mantenuto una ottima funzionalità renale. Il tumore controlaterale, essendo ancora di dimensioni molto piccole, verrà trattato in un secondo momento. Al follow-up attuale il paziente è in buone condizioni di salute.

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