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Vaccino e terza dose, il futuro passa dalla medicina territoriale e dalle farmacie

Intanto cala l'incidenza dei nuovi casi. La Regione si prepara anche alla campagna del vaccino antinfluenzale, prevedendo un numero maggiore di dosi rispetto allo scorso anno

"Sulle terze dosi siamo assolutamente pronti". Lo assicura l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, che aspetta solo l'ok del Governo per avviare la 'macchina' della sanità regionale. Relazionando oggi in commissione sull'andamento epidemiologico e la campagna vaccinale, Donini ha ribadito: "Il futuro della vaccinazione sarà prevalentemente affidato alla medicina territoriale e alle farmacie", che proprio domani avvieranno le prenotazioni per chi deve ancora immunizzarsi al Covid. Oltre alla terza dose anti-Covid sono pronti per l'Emilia-Romagna anche 1,4 milioni di vaccini antinfluenzali, un numero maggiore di quello dello scorso anno: "partiremo come lo scorso anno tra la metà e la fine di ottobre. E bisseremo il risultato dello scorso anno", assicura Donini.

Per quanto riguarda la vaccinazione contro il Covid, i vaccinati con almeno una dose sono saliti a 3,3 milioni in regione, l'82,2% del target, mentre il 73,1% del target ha completato l'immunizzazione. "In questo momento abbiamo qualche decina di migliaia di persone prenotate, ma sostanzialmente stiamo passando da un sistema su prenotazione ad un sistema su iniziativa", sottolinea ancora l'assessore. Quasi completamente immunizzati gli over 80, ma "salta agli occhi la propensione alla vaccinazione della fascia 20-29 anni, giunta già all'80,6%", superando anche trentenni e quarantenni.

Intanto si allenta, sia pure lentamente, la morsa del Covid in Emilia-Romagna. L'Rt regionale è a 0,88 e anche l'incidenza sta scendendo, attualmente è 87,9 casi ogni 100.000 abitanti. Non allarma nemmeno la saturazione dei reparti ospedalieri, al 5% nei reparti Covid (il livello di guardia è del 15%), al 5,5% per quanto riguarda le terapie intensive (il livello di guardia è in questo caso al 10%). Un "andamento abbastanza stabile, che speriamo possa far presagire un miglioramento delle condizioni epidemiologiche", dice cauto l'assessore regionale

Parla di un "arresto della crescita dei casi" il direttore della sanità pubblica in Regione Giuseppe Diegoli, che però sottolinea come la situazione della Romagna sia un "pochino peggiore" rispetto al resto della regione. Rimini in particolare "si distacca nettamente dalle altre province per incidenza, principalmente a causa del turismo e di una minore propensione alla vaccinazione". Le classi di età più colpite dai contagi in questa fase sono le fasce 14-19 anni e 19-24 anni, tra le ultime ad accedere alla vaccinazione, mentre la variante Delta ha ormai completamente soppiantato le altre: riguarda ormai il 100% dei casi.

(DIRE)

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