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I comuni della Bassa esternalizzano i nidi, è scontro con i sindacati

La decisione annunciata a inizio maggio è stata confermata durante il tentativo di conciliazione in Prefettura. Calciolari: "Tutti i chiarimenti durante il Cosiglio Ucman"

Si è aperto nei giorni scorsi un nuovo capitolo riguardante l'esternalizzazione dei servizi pubblici, un fenomeno con il quale gli enti locali si trovano sempre più spesso a fare i conti (letteralmente). Il caso è quello dell'Unione dei Comuni dell'Area Nord, che ha deciso di esternalizzare i nidi d’infanzia a partire dal prossimo anno scolastico 2022-2023. Si tratta dei nidi d’infanzia dei Comuni di Mirandola, San Prospero, San Felice, Concordia e Medolla.

Nel corso del tavolo sindacale del 10 maggio che aveva all’ordine del giorno il monitoraggio del protocollo di funzionamento dei servizi 0-3 anni che si applica a tutti i nidi dell’Unione e dell’Asp Area Nord, la discussione ha preso ben presto una direzione diversa con l’informazione dei sindaci dei comuni dell’Unione sul futuro dei nidi. Ne è nata una vertnza sindacale che è ancora in pieno svolgimento.

“I sindaci, quasi tutti presenti, hanno dichiarato – afferma Veronica Marchesini Fp/Cgil - che collocheranno due dei nidi gestiti dall’Unione stessa in Asp e altri due nidi in appalto, senza fornire dati precisi circa i limiti delle assunzioni alla base di tale scelta, dovuti anche alla fine dello stato di emergenza sisma 2012. Non risulta, inoltre, chiaro - continua Marchesini - per quale motivo i nidi non possano continuare ad essere tutti gestiti direttamente attraverso Asp, che non ha gli stessi limiti assunzionali dell’Unione, applica lo stesso contratto nazionale degli Enti Locali e già gestisce il nido Panda di Medolla”.

“La vicenda che interessa i nidi - afferma ancora Veronica Marchesini - ma che può allargarsi anche ad altri servizi, sta dimostrando quello che dicevamo già nell’autunno 2021, ovvero che si stia smantellando l’Unione a causa delle scelte poche oculate dei sindaci del territorio, e che a pagarne il caro prezzo saranno solo lavoratori e cittadini.” Per questi motivi le lavoratrici dei servizi 0-3 di Ucman ed Asp Area Nord, unitamente alle Rsu Cgil e alla Fp/Cgil riuniti in assemblea, hanno deciso di aprire lo stato di agitazione.

E' stata quindi richiesta la procedura di conciliazione in Prefettura, con la riunione che si è svolta il 25 maggio, tra il sindacato FP Cgil, unitamente alle Rsu, e l’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Nel corso dell’incontro Ucman ha ribadito quanto anticipato al tavolo sindacale del 10 maggio: l'esternalizzazione si farà.

Ritenendola una scelta di tipopolitico, "poiché non ci sono limiti alle capacità assunzionali attraverso l’Asp, e nessuna motivazione credibile è stata portata al tavolo a supporto della tesi dei limiti tecnici che impedirebbe il mantenimento della gestione diretta dei nidi", la FP Cgil e le Rsu decideranno insieme ai lavoratori nell’assemblea che si terrà la prossima settimana le azioni e le iniziative da mettere in campo a tutela dell’occupazione e dei servizi, e non si escludono anche azioni legali e segnalazioni al Dipartimento nazionale della Funzione Pubblica.

"Assisto con preoccupazione a un inasprimento della discussione sulla gestione del servizio asili nido dell'Unione – ha commentato il Presidente dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Calciolari – con un metodo che non può essere utilizzato per un confronto su un tema così delicato. Come Unione stiamo organizzando una comunicazione alle famiglie attenta e riguardosa dell'interesse primario che è e rimane il bene dei piccoli ospiti dei nidi, tra cui ci sono i nostri stessi figli. Nel Consiglio dell'Unione di mercoledì si parlerà del tema e quella sede è la sede più opportuna per fornire i chiarimenti necessari. Visto che si annuncia una nutrita partecipazione di pubblico al Consiglio dell'Unione, della quale non possiamo che essere soddisfatti, stiamo predisponendo per garantire la massima accoglienza alla cittadinanza. E in quell'occasione si potrà valutare con serenità la situazione; come si addice a tutti gli attori e alle parti sociali coinvolte nel processo".

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