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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Una nuova via di Modena inttolata a Lea Garofalo, vittima di mafia

È la strada che collega viale Piersanti Mattarella con via Salvo D’Acquisto. Decisione della commissione Toponomastica in vista della giornata per le vittime innocenti di mafia

Una nuova via all’interno del comparto residenziale "Parco dei fiori" (nell’area ex stoccaggio gas Amcm) sarà intitolata nelle prossime settimane a Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta, uccisa a Milano il 24 novembre 2009. La nuova strada collegherà viale Piersanti Mattarella con via Salvo D’Acquisto, attraversando la zona residenziale in corso di realizzazione.

La decisione è stata assunta nei giorni scorsi dalla commissione Toponomastica del Comune di Modena, nell’ambito del percorso di avvicinamento al 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La commissione ha proseguito anche nella scelta di intitolare a donne un maggior numero di strade, colmando così una discriminazione di genere storica presente anche nella toponomastica di Modena. Le ultime intitolazioni, infatti, sono state a Maria Montessori e Rita Levi Montalcini, nel comparto dell’area nord; a Felicia Bartolotta (la mamma di Peppino Impastato), Alda Merini e Nilde Iotti nel comparto di Vaciglio; alla ciclista Alfonsina Morini Strada è stato dedicato il primo tratto della Diagonale verde e a Tina Zuccoli, esploratrice dell’Artico e naturalista, il bosco di Vaciglio.

La cerimonia di intitolazione della nuova strada a Lea Garofalo è prevista nelle prossime settimane.

Lea Garofalo era nata a Petilia Policastro, in provincia di Crotone, il 24 aprile 1974. Cresciuta in una famiglia “ndranghetista, a 13 anni si innamora di Carlo Cosco e lo segue a Milano dove lui gestisce un traffico di droga e dove, nel 1991, nasce la figlia Denise. Nel 1998 Cosco viene arrestato e nel 2002, dopo aver subito pesanti intimidazioni, Lea Garofalo diviene testimone di giustizia. Inizia un periodo molto difficile, nel corso del quale Lea si rivolge anche a don Ciotti che la mette in contatto con Libera e con l’avvocata Enza Rando. Nel novembre 2009, l’ex marito le propone di salire a Milano per discutere del futuro della figlia, Lea decide di fidarsi ma Cosco la ucciderà strangolandola in un appartamento di corso Sempione, facendo sparire il suo corpo. Cosco e i suoi complici oggi scontano l’ergastolo. Il funerale civile e pubblico di Lea Garofalo si è celebrato solo nel 2013, a Milano, con la partecipazione di centinaia di persone, di don Ciotti, del sindaco Pisapia e, da lontano, della figlia Denise, anche lei testimone di giustizia.

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