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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Incendi boschivi senza tregua, Vigili del Fuoco in affanno: "Così non regge"

Fp-Cgil dell'Emilia-Romagna: "Mezzi vecchi e in panne, organico sguarnito. Basta pacche sulle spalle"

Non si possono combattere gli incendi, che anche in Emilia-Romagna si moltiplicano in questa estate rovente, con pochi pompieri e mezzi troppo vecchi. E soprattutto, ora servono rinforzi: "Nonostante i numerosissimi turni in straordinario che il personale sta operando per sopperire alle carenze di organico il sistema è vicino al collasso".

L'avviso è della Fp-Cgil dell'Emilia-Romagna che inquadra le dimensioni, 'macro', del problema: "Vanno garantite assunzioni immediate per portare progressivamente gli organici dei Vigili del fuoco da 34.000 a 40.000, per farlo va esaurita la graduatoria 250 posti e terminata la procedura di selezione del nuovo bando a 300 posti di Vigili del fuoco e rinnovato completamente il parco automezzi operativi soprattutto per quanto riguarda le nuove autoscale".

Il punto è che non si crede che questo, alla fine succederà. "Alla fine dell'emergenza estiva, con ogni probabilità, rimarranno le solite pacche sulle spalle, medaglie e dichiarazioni di stima ed affetto nei confronti di una categoria di lavoratrici e lavoratori insostituibili sul campo, ma bistrattati, ancora una volta, dai palazzi del governo", scuote la testa il coordinatore regionale della Fp-Cgil per i Vigili del fuoco Alessandro Monari. Eppure, di problemi ce ne sono parecchi.

I mezzi per la lotta agli incendi boschivi in Emilia Romagna "sono vecchi di decenni e con centinaia di migliaia di chilometri, vengono spostati dalla parte opposta del paese restando, spesso, in panne a metà strada". E oltre a questo, "da anni denunciamo una cronica carenza di organico sia della componente operativa che amministrativa".

In sostanza, la lotta agli incendi in Emilia-Romagna così non 'regge'. "Le calamità vanno gestite attraverso la prevenzione, in tempi di pace vanno stretti accordi con le municipalità, coi Comuni, con la Regione e con la protezione civile in modo da garantire l'integrazione nel soccorso collaborando fattivamente, ognuno per le proprie competenze, con gli enti del soccorso", afferma Monari. E invece... Invece, "in questo luglio, nel pieno di un'emergenza climatica che probabilmente non ha precedenti, le lavoratrici ed i lavoratori dell'istituzione più amata dagli italiani sono chiamati, come sempre, a togliere le castagne dal fuoco ad un'amministrazione sempre più avvolta dai problemi", dice Monari. Per cui la Cgil denuncia il tutto e dice: "In un momento in cui la politica nazionale sembra aver perso l'orientamento, chiediamo con forza che al personale impegnato nelle operazioni di spegnimento incendi vengano riconosciute condizioni di lavoro dignitose e rispettose". (DIRE)

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