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Donne vittime di violenza, ogni anno in 800 nei pronto soccorso modenesi

Oltre la metà dei casi in ambiente domestico. I dati, in linea con quelli degli scorsi anni, sono stati presentati oggi in Provincia. Dal centro Ldv-Liberiamoci dalla Violenza sono già "usciti" 135 uomini

Quest'anno sono stati 17 i casi di violenza sessuale gestiti dall'accettazione ostetrico-ginecologica dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, che coordina Policlinico e Baggiovara. Nel 2019 i casi erano stati 24 e ed erano stati 14 nel 2018, dopo l'avvio del protocollo condiviso con l'Ausl grazie all'integrazione con Policlinico e Baggiovara. Sempre secondo i dati dell'Ausl, alla rete dei consultori familiari nel primo semestre di quest'anno risultano 68 le donne che hanno avuto accesso a servizi di psicoterapia e consulenza per problematiche di violenza di genere, mentre, in media, ogni anno sono 750-800 le donne che si rivolgono ai Pronto Soccorso per atti di violenza, dei quali oltre la metà compiuta da parte di persone della cerchia familiare. 

Inoltre, dai dati dei centri antiviolenza emerge che la casa delle donne di Modena ha accolto l'anno scorso 391 casi, di cui 266 nuovi accessi, mentre il 'Centro Vivere Donnà di Carpi ha registrato 107 accessi, tra i quali ci sono 59 donne che per la prima volta si sono rivolte al centro. Si tratta di dati, in particolare, in linea con quelli degli anni precedenti.

In questo quadro, il centro Ldv-Liberiamoci dalla violenza dell'Ausl, mirato ad 'accompagnare al cambiamento' gli uomini violenti, ha registrato a partire dalla sua attivazione nel 2011 il trattamento di 373 casi. Dall'avvio del servizio al 10 novembre, hanno concluso il percorso 135 uomini e altri 50 si trovano attualmente in trattamento. I contatti telefonici ricevuti dal centro Ldv sono 1.141, di cui 477 riferiti a uomini e 113 a donne. Il centro modenese è stato il primo nel suo genere avviato in Emilia-Romagna, dove ora sono presenti 16 strutture simili. In ogni caso, "occorre rafforzare l'azione di contrasto perchè la violenza contro le donne è un fenomeno purtroppo ancora diffuso, ma è necessaria anche una maggiore sensibilizzazione, a partire dalle scuole, per combattere ogni forma di violenza", raccomanda Maurizia Rebecchi, consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità, in vista della Giornata internazionale di domani.

"Le notizie di cronaca- aggiunge la consigliera- confermano che troppo spesso le violenze avvengono nell'ambito familiare, un luogo dove le donne dovrebbero essere più al sicuro. Occorre anche una maggiore educazione al rispetto che deve avvenire già in età scolare, dai docenti supportati da esperti, dalle forze dell'ordine e con il coinvolgimento dei soggetti del territorio che si distinguono per buone prassi a servizio della comunità intera".

(DIRE)

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