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Il calo dei rifiuti non rispetta le previsioni, più lavoro per gli inceneritori emiliani

La Regione, alle prese con numeri non previsti, si vede costretta a rivedere i flussi verso termovalorizzatori e discariche. A Modena più rifiuti speciali, ma volumi pressochè invariati. Molte tonnellate per la discarica di Carpi

In Emilia-Romagna continuano a diminuire i rifiuti prodotti. Ma meno del previsto. Il calo infatti è più lento di quanto programmato nel Piano regionale di gestione dei rifiuti. E lo scarto non è irrilevante: si parla di oltre 160.000 tonnellate di rifiuti urbani in più rispetto al previsto (+6%), su un totale di 2,8 milioni di tonnellate prodotte (il 2,6% in meno rispetto al 2017); e di oltre 132.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati (+15,75% rispetto alle previsioni di piano), su un totale 971.380 tonnellate prodotte (-6,1% dall'anno scorso). 

La Regione deve quindi correre ai ripari per smaltire la quota di immondizia prodotta in più rispetto alle previsioni. E così, in una delibera approvata ieri, la Giunta Bonaccini ha messo mano ai flussi di rifiuti da inviare ai termovalorizzatori e alle discariche dell'Emilia-Romagna, cercando di smaltire il più possibile i rifiuti nello stesso bacino in cui sono stati prodotti. Per tutti gli impianti, o quasi, si prevede un aumento delle quantità da smaltire. Nel complesso, agli inceneritori regionali nel 2018 arriveranno 824.690 tonnellate di rifiuti urbani, 31.523 tonnellate di ingombranti e 288.578 tonnellate di rifiuti speciali. 

Per il 2018, dunque, all'inceneritore di Ugozzolo arriveranno nel complesso 123.100 tonnellate di rifiuti urbani (furono 122.388 l'anno scorso), 24.100 tonnellate di ingombranti (contro i 17.050 del 2017) e 17.450 tonnellate di rifiuti speciali (furono 25.512 l'anno scorso). Per quanto riguarda gli altri impianti, a Bologna si passa dalle 153.119 tonnellate di rifiuti urbani del 2017 alle 166.124 di quest'anno, a cui si aggiungono 40 tonnellate di ingombranti (erano zero) e 40.838 di rifiuti speciali (erano 58.969). Per l'impianto di Modena è previsto un calo degli scarti urbani (da 175.324 a 169.397 tonnellate), mentre crescono gli ingombranti (317 tonnellate) e gli speciali (da 36.676 a 43.286). Anche al termovalorizzatore di Coriano, a Rimini, dovrebbero diminuire i conferimenti di rifiuti urbani (da 110.794 a 102.079) e crescere gli speciali (da 35.001 a 47.802 tonnellate). A Forlì sono in arrivo circa 10.000 tonnellate di rifiuti urbani in più rispetto all'anno scorso, così come a Piacenza cresce la quota di urbani (da 61.860 a 78.800) e calano gli speciali (da 41.100 a 33.000). 

Trend in aumento anche per le discariche, dove nel complesso verranno smaltite 96.751 tonnellate di rifiuti urbani e 281.890 tonnellate di speciali. A Novellara, nel reggiano, arriveranno meno rifiuti urbani rispetto all'anno scorso (22.312 tonnellate contro 24.323) e più speciali (da 16.000 a 24.000). A Carpi 6.901 tonnellate di urbani e 61.637 di speciali (l'anno scorso non ci furono conferimenti). A Gaggio montano, nel bolognese, le quote invece sono in sostanza stabili. Alla discarica di Ravenna, infine, è previsto un calo rispetto al 2017: da 54.203 a 41.223 tonnellate di rifiuti urbani, da 254.797 a 190.947 di speciali. 

(DIRE)

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