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Aimag, il patto di sindacato si spezza e apre le porte al controllo da parte di Hera

L'assemblea della multiutility ha votato oggi il nuovo CdA, con la netta spaccatura tra i comuni del carpigiano e quelli della Bassa. Hera indicherà il Direttore Generale

Finisce oggi, con ogni probabilità e salvo stravolgimenti affidati ai ricorsi giudiziari, la stagione di Aimag così come finora è stata conosciuta: la multiutility che serve il territorio della pianura modenese e del basso mantovano, infatti, ha votato un nuovo CdA sancendo da un lato la spaccatura del Patto di sindacato fra i comuni e dall'altro l'ingresso sempre più preponderante di Hera nella gestione operativa della società.

Il tema - che si è riproposto più volte negli ultimi anni - è stato fortemente dibattuto in vista dell'assemblea. I 21 comuni soci hanno visto una netta spaccatura: da un lato l'area delle Terre d'Argine a favore di una governance che vedesse l'ingresso diretto di Hera, dall'altro i comuni della Bassa, fedeli all'idea di un controllo completamente pubblico della società che gestisce oggi i servizi energetici e di raccolta dei rifiuti nel vasto bacino di competenza.

La linea e i numeri "carpigiani" hanno prevalso, sposando la causa del socio privato (Hera) che da solo possiede il 25% delle quote di Aimag. Lo scontro si è concretizzato in assemblea, dove i Comuni delle Terre d'Argine guidati dal Partito Democratico hanno imposto la loro lista di candidati: Paola Ruggero (Presidente), Alberto Papotti (Vicepresidente), Alessandro Baroncini (Hera), Paolo Casarini e Monia Brunetti. Contrari i comuni del mantovano e dell'Unione Area Nord, con l'astensione di Concordia.

In questo nuovo scenario la stessa Hera potrà indicare il futuro Direttore Generale, ottenendo di fatto un controllo diretto degli aspetti operativi della società, solo formalmente ancora controllata dai soci pubblici per quanto riguarda la spartizione delle quote. Un aspetto che "promuove" Hera, entrata nella compagine nel 2009 come partner industriale, modificando notevolmente gli scenari e spostando chiaramente l'asse verso una gestione più "privata" che terrà conto degli interessi di una diretta concorrente sullo scacchiere dei servizi locali. Con l'ipotesi non troppo remota di una maggioranza delle quote targata Hera nei prossimi anni.

E proprio il servizio di gestione dei rifiuti rischia di essere il primo terreno di scontro, soprattutto alla luce di quanto dichiarato da Atersir (l’Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali della regione Emilia-Romagna) nei giorni scorsi. L'agenzia aveva infatti messo in guardia la multiutility sulle paventate scelte di cambio di governance: "La gara a doppio oggetto per l’affidamento del servizio rifiuti finalizzata alla realizzazione del peculiare modello di società mista rappresentato da AIMAG S.p.A., come richiesto dai Comuni del bacino di affidamento, non può in alcun caso prescindere dal controllo pubblico sulla società veicolato attraverso il patto di sindacato' - afferma Atersir che continua. Pertanto il rinnovo del patto di sindacato è condizione necessaria perché si possa procedere con la gara a doppio oggetto come richiesta dal territorio, in quanto diversamente il controllo pubblico della società non sarebbe garantito, tra le altre cose, nemmeno rispetto alla governance".

Un primo scoglio da superare, che appare però solamente come il primo di una vasta barriera che attende il futuro di Aimag, con i cittadini che presto potrebbero essere costretti a cambiamenti importanti nei servizi quotidiani.

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