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Polemiche su Modena BUK Festival, Zarzana replica agli editori delusi

Il fondatore della fiera modenese espone il proprio pensiero sull'edizione appena conclusa, rispondendo alle critiche mosse da alcune case editrici partecipanti

Francesco Zarzana, ideatore e direttore artistico di Modena BUK Festival, replica alle dichiarazioni polemiche di alcuni editori, giunte all'indomani dell'edizione della fiera che si è svolta nel chiostro dell'Abbazia di San Pietro lo scorso fine settimana. Gli editori, di cui Damster Edizioni di Massimo Casarini si era fatta capofila, avevano criticato sia la location sia diversi aspetti organizzativi della fiera, paventando addirittura l'idea di dare forfait negli anni a venire.

Zarzana scrive: "Naturalmente nella comunicazione inviata alla stampa il sig, Massimo Casarini, estensore della nota poi sottoscritta da altri editori, si guarda bene dal fare riferimento alle precedenti edizioni e al curriculum di credibilità acquisito da BUK presso la piccola e media editoria nazionale, dal 2007 ad oggi: tanto che la call di partecipazione generale lanciata nell’autunno antecedente è puntualmente prenotata con molti mesi di anticipo dagli editori di tutta Italia. Così è avvenuto anche per BUK 2019, inclusa l’adesione tempestiva del sig, Casarini che, forte di una partecipazione ripetutamente onorata al festival, anche quest’anno ci aveva inviato per tempo la sua adesione. Non solo: Damster aveva anche sottoscritto l’opzione aggiuntiva per la valorizzazione di un titolo editoriale in uscita, nella fattispecie quel romanzo multimediale “Il segreto degli Estensi” che ha trovato il supporto dedicato dell’ufficio stampa di BUK. Già questo la dice lunga sulla ‘assoluta mancanza di promozione del festival’ alla quale fa riferimento la lettera veicolata dal gruppo di editori capeggiati dal sig, Casarini. Volessimo raffrontare il valore di mercato di questo supporto di comunicazione (garantito alle pubblicazioni Damster anche gli anni precedenti, per esempio in occasione dell’uscita di un libro dedicato ad Artusi ben valorizzato nel 2018) con i costi di iscrizione per la due giorni di BUK, naturalmente il paragone non reggerebbe".

In merito ai costi per i partecipanti, Zarzana commenta: "Le Fiere del libro, così come per i festival letterari che sempre più spesso praticano un biglietto di ingresso, sia pure estremamente contenuto con costi che oscillano dai 3 ai 5/6 € a persona per le manifestazioni più ‘periferiche’. BUK, che propone ai suoi espositori una quota in media con gli standard degli analoghi eventi di tutta Italia, e in taluni casi decisamente più bassa (tra l’altro 270 euro è una quota “bloccata” da alcune edizioni proprio per non gravare sugli editori), ha sempre garantito al pubblico libero accesso ai suoi stand e ai suoi incontri".

"Quanto alla ‘assoluta mancanza di promozione’ dell’evento, molto presente sui social e al quale ha dato invece ampio rilievo la stampa locale e nazionale (tre articoli dedicati sul principale quotidiano italiano non sono probabilmente uno standard promozionale consueto per l’editoria indipendente), l’annotazione lascia piuttosto esterrefatti e ci sembra - per rubare le parole al sig. Casarini, veramente ‘frutto di fantasia’", prosegue Zarzana dopo che gli editori avevano segnalato anche un "danno di immagine" per la città di Modena, con il Comune fra i patrocinatori dell'evento.

"Arriviamo però, doverosamente, alle criticità di questa edizione 2019, avviata con l’intenzione non solo di confermare la centralità logistica del festival, nato a Modena e che Modena punta appunto a valorizzare: ed è forse la prima volta che un evento culturale cittadino decide di ‘abbinarsi’ alla meravigliosa Abbazia di San Pietro, un gioiello modenese che certamente merita di essere conosciuto e valorizzato. E’ stata una scelta coraggiosa, per la quale ringraziamo il Padre priore Stefano De Pascalis che ha acconsentito all’ospitalità di BUK: proprio in considerazione delle caratteristiche dell’Abbazia e di una location espositiva parzialmente “open air” le date di BUK sono state calendarizzate a metà aprile, con uno slittamento notevole rispetto alle date consuete del festival - prosegue Zarzana - Le condizioni meteo dei giorni scorsi, purtroppo, sono state sotto gli occhi di tutti: il week end del 13 e 14 aprile, con una domenica di pioggia battente e significativo abbassamento delle temperature, ci ha costretto a riorganizzare la disposizione degli editori. E’ la prima volta, in dodici edizioni, che BUK si è trovata nella necessità di riorganizzare la proposta espositiva in corso d’opera: non chiedevamo particolare ‘tolleranza’ agli amici editori ma nemmeno ci aspettavamo una presa di posizione di tale e immediata aggressività, alla luce delle precedenti undici edizioni che immaginavamo potessero aver consolidato un altro tipo di rapporto".

"In ogni caso la riflessione sulla formula di BUK Fiera e BUK Festival era stata avviata da tempo e certamente il futuro della manifestazione passa per un accesso attentamente selezionato dell’editoria partecipante: ma questo è solo uno dei tanti aspetti che ci proponiamo di rinnovare in vista del 2020. Nel frattempo annotiamo con orgoglio l’arrivo, e proprio in dirittura d’arrivo, della Medaglia della Presidenza della Repubblica con una nota del Capo dello Stato Sergio Mattarella, concessa a BUK per il terzo anno consecutivo. Un riconoscimento che, il sig Casarini ce ne darà atto, viene accordato solo agli eventi di comprovato spessore culturale", chiosa il direttore artistico della kermesse letteraria.

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