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A cura di Simone Grillini

L’angelo del male – Brightburn – La storia di un Superman malvagio

Un horror con tanto potenziale sprecato. Voto: 5

Io so che dentro di te c’è del bene.”

Il film parla della storia di un bambino che cade sulla Terra all’interno di una navicella aliena. Una coppia, che per caso lo hanno trovato, decidono di adottarlo e accudirlo come un figlio. Diversi anni dopo il ragazzo scopre di possedere dei poteri sovrannaturali, ma decide di usarli in una maniera inaspettata.

Cosa accadrebbe se Superman non fosse rivolto al bene, ma verso il male? Il film prodotto da James Gunn si basa proprio su questa premessa molto promettente, ma la realizzazione non è riuscita a soddisfare le aspettative sperate. Infatti la pellicola di David Yarovesky presenta non poche lacune, a partire proprio dalla regia. Infatti se inizialmente funziona, andando avanti risulta ripetitiva e prevedibile e sembra di vivere continuamente le stesse scene. A contribuire a questo monotono schema è anche il montaggio.

I momenti horror si basano quasi unicamente sull’utilizzo di jumpscare che non sempre sono funzionali, risultando in diverse occasioni gratuiti e non richiesti. Gli aspetti più interessanti si basano per la maggior nelle numerose citazioni alla pellicola del 2013 di Zack Snyder, “L’uomo d’acciaio”. Infatti il motivetto musicale principale rimanda quello composto da Hans Zimmer sei anni fa ed allo stesso modo anche la fotografia e determinate inquadrature ricordano l’ultimo cinecomic dedicato unicamente a Superman. Inoltre ci sono citazioni anche ad altri eroi di casa DC.

Il problema maggiore è riscontrabile in una sceneggiatura fin troppo approssimativa che risulta incapace di approfondire un minimo i rapporti tra i vari personaggi. Allo stesso modo le varie vicende avvengono in maniera abbastanza casuale e diverse storie secondarie vengono lasciate a metà come se gli autori se ne fossero dimenticati o abbiano deciso di tralasciarle perché intenzionati a concludere in fretta la trama principale. I personaggi apparsi sono talmente poco approfonditi da risultare incredibilmente piatti ed inutili, a parte il ruolo della madre, Tori Breyer, che ha avuto un minimo di caratterizzazione. Buona è invece l’interpretazione di Jackson A. Dunn che in qualche scena riesce ad emozionare.

L’angelo del male – Brightburn” è una pellicola che aveva tutte le carte in regola per diventare un horror molto interessante, ma purtroppo il risultato è ben lontano da quello sperato.

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L’angelo del male – Brightburn – La storia di un Superman malvagio

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