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A cura di Simone Grillini

Captain Marvel – La recensione

Un film Marvel deludente che manca di una propria identità. Voto: 5,5

Più in alto, più lontano, più veloce.”

Vers è una Kree con dei poteri straordinari che si ritrova ad affrontare battaglie affianco al suo popolo contro gli Skrull, una razza aliena mutaforme che si infiltra in vari pianeti per poi conquistarli. Inoltre la nostra protagonista è anche in continua lotta con sé stessa per ricordare il suo passato dimenticato da oltre sei anni.

Ventunesimo film della Marvel Cinematic Universe, nonché ultima pellicola prima dell’attesismo Avengers: Endgame. Il lungometraggio presenta una storia di base interessante che meritava una realizzazione decisamente migliore rispetto a quella ottenuta. I vari risvolti di trama se trattati bene potevano stupire e sorprendere gli spettatori, ma il modo in cui il tutto è stato eseguito li ha resi per la maggior parte delle volte banali e prevedibili. Inoltre si è cercato di creare, mediane le ambientazioni, i costumi e la fotografia, un’atmosfera rétro che però non si è sentita particolarmente.

Il film si concentra sul personaggio di Vers e nella continua ricerca di ricordare il suo passato dimenticato. Purtroppo al riguardo la pellicola pecca decisamente, infatti si può dire che ciò che funziona meno in questo “Captain Marvel” sia proprio Captain Marvel. La protagonista interpretata da Brie Larson non convince e non riesce a creare alcuna empatia con il pubblico. Proprio per tale motivo non si suscita in lei alcun interesse nei suoi confronti e la noia è predominante durante la visione del lungometraggio. Inoltre, come se non bastasse, anche la stessa Brie Larson è stata poco espressiva e non è riuscita ad interpretare al meglio la protagonista. Più in parte, ma non memorabili, invece Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn e Jude Law nei ruoli più secondari. Alcuni dei vari personaggi di contorno come Talos hanno avuto una discreta caratterizzazione, mentre altri sono stati trattati abbastanza male come Yon-Rogg interpretato da Jude Law.

La storia si poggia su una sceneggiatura sufficiente, ma non impeccabile. Infatti si notano errori di continuity, ma per quanto riguardo la pellicola in sé non presenta grossi buchi di trama. La regia di Anna Boden e Ryan Fleck è buona e sempre abbastanza chiara nelle varie sequenze, mentre totalmente anonima è la colonna sonora adottata. Molto bene invece il montaggio che in alcune scene risulta determinante nel riuscire ad emozionare il pubblico. Dalla Marvel ci si aspetta sempre il top nel campo degli effetti speciali e stavolta si è svolto un buon lavoro, ma non all’elevato livello alla quale ci ha abituati da anni.

A fine visione “Captain Marvel” lascia lo spettatore a bocca asciutta, pressoché col nulla. Stavolta la Marvel Studios con la sua prima supereroina femminile non è riuscita a creare alcuna empatia ed alcun interesse nei suoi confronti portando a termine un film tecnicamente ben fatto, ma dimenticabile e privo d’identità.

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