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Cronaca

Pronto Soccorso, in provincia 260mila accessi in un anno

Il 13% di chi accede poi viene ricoverato, mentre solo il 2% è un codice rosso. Sono complessivamente 594 coloro che gestiscono le emergenze, con diversi ruoli. E da oggi si aggiungono anche i primi sette medici con specifica specializzazione

Nel 2013, in media, sono state 713 le persone quotidianamente accolte dalla rete dell’emergenza-urgenza della provincia di Modena. Un numero che da solo aiuta a comprendere l’imponente e delicato lavoro che ogni giorno il Dipartimento Interaziendale di Emergenza-Urgenza è chiamato a svolgere attraverso la propria articolata organizzazione composta da sette Pronto Soccorso – Policlinico di Modena, Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense a Baggiovara, Carpi, Pavullo, Vignola, Mirandola, Sassuolo - e tre Punti di Primo Intervento, a Finale Emilia, Fanano e Castelfranco Emilia. 

Una macchina che nell’anno passato ha gestito 260.239 accessi che nel 13% dei casi ha portato ad un ricovero. ll numero più elevato di richieste si è avuto al Policlinico di Modena, (62.965, con 923 codici rossi), mentre il Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense ha accolto 44.095 persone (17% del totale) con una importante presenza di casi complessi, tanto che sul totale dei codici rossi, il 46% è stato gestito dalla struttura di Baggiovara. Con riferimento ai numeri assoluti, seguono poi il Ramazzini di Carpi, 45.054 (18% del totale), e Sassuolo, 37.793 (15% del totale). 

Osservando i codici assegnati, risulta che i rossi, vale a dire i casi più gravi nei quali almeno uno dei parametri vitali del paziente è risultato compromesso, sono stati 4.268, pari al 2% degli accessi totali. Determinante nello loro gestione ottimale è stata la centralizzazione, in base a percorsi condivisi e predefiniti, presso i due ospedali cittadini che svolgono la funzione di hub provinciale. 

Con riferimento agli altri codici, emerge che i bianchi - quelli nei quali non è presente alcuna sintomatologia critica o rischio di aggravamento e non sono interessate le funzioni vitali della persona – sono circa 30mila, pari al 9% del totale. Oltre 47mila (17%), invece, i codici gialli che riguardano pazienti in situazione critica che richiede un accesso rapido alle cure. La maggior parte degli accessi – poco meno di 183mila, pari al 71% del totale - sono stati classificati dagli operatori sanitari come codici verdi. In questi casi il paziente necessita di una prestazione sanitaria che può essere momentaneamente differita senza comprometterne lo stato di salute. 

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