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Cronaca Finale Emilia

Inchiesta cemento, il costruttore AeC: “I nostri edifici sono solidi”

L'azienda che ha gestito la costruzione della scuola Frassoni interviene dopo l'inchiesta giudiziaria: “La fornitura del calcestruzzo è di un'azienda terza, siamo i primi ad essere colpiti da questa vicenda. Abbiamo sempre rispettato le norme”

“Siamo i primi ad essere colpiti per questa vicenda su cui noi stessi vogliamo fare piena luce. Per questo intendiamo offrire, come abbiamo fatto fin da subito, la nostra massima collaborazione agli inquirenti, ma vogliamo anche ribadire che la storia di AeC e delle aziende che l’hanno costituita, è una storia fatta di persone che da cinquant’anni lavorano nel campo delle opere pubbliche e di quelle private rispettando sempre scrupolosamente ogni norma”. 

Con queste parole Stefano Zaccarelli, legale rappresentante di AeC Costruzioni, intende chiarire la posizione dell’azienda in merito all’indagine per truffa che la Procura ha avviato in merito alla costruzione della scuola media Frassoni di Finale Emilia. L'azienda della Bassa è infatti il soggetto che ha vinto l'appalto e gestito i lavori fino alla consegna dell'edificio, su cui ora aleggiano molti punti interrogativi dopo che gli inquirenti hanno prospettato l'utilizzo di cemento differente rispetto a quello dichiarato.

“Vorremmo chiarire alcuni punti – aggiunge Zaccarelli -  Il primo è che il calcestruzzo oggetto dell’inchiesta è frutto di una fornitura di un’azienda terza (la Betonrossi ndr), il secondo è che la nostra azienda è certificata secondo il modello Iso9001/2008 e ha un sistema di tracciamento di utilizzo dei materiali volto a garantire il rispetto di ogni norma e la massima sicurezza degli edifici. Il terzo, e più importante punto, è proprio questo: la totale tranquillità sulle opere e gli edifici, pubblici e privati, che abbiamo fin qui realizzato, in questi anni; edifici che hanno superato ogni test e che sono assolutamente solidissimi e sicuri. Basti pensare – aggiunge Zaccarelli – che una delle due aziende, da cui AeC è nata, ha contribuito a costruire nel 2009-10 la scuola media di Mirandola che è stato uno degli edifici a resistere meglio al terremoto del 2012 tanto da diventare il quartiere generale degli enti pubblici che hanno coordinato le attività di emergenza e di soccorso dopo il drammatico sisma”. 

AeC ribadisce dunque la massima collaborazione con gli inquirenti. A questo proposito l’azienda sottolinea tra l'altro come nelle contestazioni della procura non ci siano ipotesi di reato di carattere associativo né alcun tipo di collegamento con la criminalità organizzata. L'ipotesi, infatti, non esclude che la truffa, ovvero la sostituzione dei cubetti di cemento da inviare al controllo qualità, possa essere avvenuta addirittura alle spalle della direzione dei lavori. Tuttavia, il ritrovamento nel cantiere dei cubetti, abbandonati e visibili a tutti con verbali in bianco, sembra richiamare ad una responsabilità diretta della Direzione dei lavori, che quantomeno avrebbe dovuto sorvegliare e porre interrogativi.

“Siamo gente di questa terra – sottolinea infine Zaccarelli – persone che da cinquant’anni costruiscono edifici pubblici e privati rispettando ogni norma e onorando gli impegni assunti, cosa che continueremo a fare proseguendo la nostra attività senza alcun tipo d’interruzione. Abbiamo contribuito a costruire questo distretto creando una grande famiglia di 250 persone e siamo stati in prima fila quando c’è stato bisogno di ricostruire dopo il sisma del 2012. Amiamo questa terra e non vorremmo, mai e poi mai, farle del male”. 

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