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Cronaca

Strade “in affitto” e sfruttamento, maxi operazione contro la prostituzione modenese

Sono 15 le persone accusate di favoreggiamento e sfruttamento: gestivano gli spazi dalla zona Tempio-stazione fino a Cittanova, dove le ragazze si prostituivano. Individuati due gruppi rivali, rumeni e albanesi, che avevano lottizzato la città. Questa mattina il blitz della Polizia di Stato

All'alba di stamattina è scatta l'operazione "Nonno", a seguito di un'indagine della Polizia di Stato durata oltre un anno e volta a contrastare il fenomeno della prostituzione su strada a Modena. Un'inchiesta, coordinata dal Pm Claudia Natalini, che ha portato all'emissione di 15 misure cautelari nei confronti di cittadini albanesi, rumeni e italiani, permettendo di interrompere un'attività di struttamento molto ramificata e per certi versi innovativa.

Tutto è nato nel giugno del 2015, quando a seguito delle segnalazione dei cittadini e dei costanti controlli in zona Tempio, gli agenti della Squadra Mobile hanno voluto approfondire il fenomeno della prostituzione serale e notturna lungo le vie cittadine. Quello che poteva sembrare uno schema tradizionale e ormai abitudinario, si è invece rilevato un sistema molto particolare di racket.

Grazie al monitoraggio delle utenze telefoniche e alle intercettazioni, gli investigatori della Questura hanno infatti scoperto l'esistenza di due distinti gruppi di sfruttatori, uno composto da cittadini albanesi e un secondo, minoritario, formato da rumeni. Rispetto al passato, a Modena è emersa forma più evoluta di imprenditoria criminale

Le due bande avevano infatti mappato accuratamente la città, sia in zona Tempio che lungo viale Monte Kosica, per proseguire poi con strada San Cataldo, tutta la via Emilia Ovest fino all'area commerciale di Cittanova. Lungo le strade erano stati individuate postazioni specifiche, ciascuna delle quali veniva messa affittata ad uso esclusivo. Di fatto la ragazza, o in alcuni casi un suo sfruttatore, pagavano una tariffa mensile o settimanale per poter esercitare in quel determinato punto. Versato l'affitto, i guadagni delle prestazioni andavano poi interamente alle prostitute, che esercitavano a piacimento come "imprenditrici di sè stesse". Esisteva un tariffario preciso per le postazioni, fino a 300 euro mensili, che albanesi e rumeni riscuotevano con regolarità, senza poi compiere ingerenze o violenze di sorta.

IL VIDEO DELL'ARRESTO

In carcere sono stati accompagnati stamane tre albanesi di 30, 37 e 42 anni, mentre altri tre connazionali sono stati costretti ai domiciliari. Tra loro anche una donna di 34 anni, che a sua volta controllava un certo numero di ragazze nelle strade affittate dal fratello, il membro di spicco dell'organizzazione. Misure cautelari meno restrittive hanno riguardato anche altre sei persone, fra cui quattro italiani. Questi, tra cui il "nonno" 79enne che ha dato il nome all'operazione, svolgevano il ruolo di tassisti per le prostitute e le assistevano su strada per questioni logistiche.

Tutta l'attività si è svolta in questi mesi di indagine in maniera relativamente "pacifica", senza che i gruppi o i singoli sfruttatori arrivassero a compiere episodi violenti, estorsioni o gesti eclatanti che andassero aldilà delle occasionali minacce tra rivali o tra protettori e ragazze. Nel complesso sono state monitorate una trentina di donne nell'arco di un anno, tutte di nazionalità albanese e rumena, talvolta anche madri, figlie o sorelle degli struttaotri stessi, come purtroppo accade spesso tra criminali dell'est Europa e dell'area balcanica in particolare.

Stamane in conferenza stampa, il Questore Paolo Fassari ha sottolineato l'importanza dell'inchiesta: "Questa operazione dimostra come le tante segnalazioni dei cittadini non sono state ignorate. Quello della prostitutzione è un fenomeno spesso sottovalutato, ma che trasmette una sensazione, non tanto di insicurezza, quanto di inurbanità. Aldilà del fenomeno migratorio, è bene porre l'attenzione sull'attività della malavita, che rappresenta una vera piaga." L'operazione di stamane, oltre a tutto il personale della Squadra Mobile, ha impiegato circa 40 poliziotti.

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