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Cronaca

Scandalo corruzione, torna libero il leader SI Cobas

Revocate le misure cautelari per Aldo Milani, al centro dell'inchiesta che ha travolto il sindacato autonomo nel comparto carni. Il legale: "A processo affronteremo le contraddizioni del mercato del lavoro"

Il gip del Tribunale di Modena ha accolto oggi l'istanza presentata dalla difesa di Aldo Milani, coordinatore nazionale Si.Cobas, di revoca della misura cautelare dell'obbligo di dimora a Milano, disposta il 28 gennaio. 

Proprio oggi, 24 ore dopo la presentazione del libro scritto in fretta e furia dai Cobas: "Carne al macello" a cui è affidata tutta la verità sui presunti soprusi subiti dagli operatori nel settore della macellazione delle carni nel modenese, e soprattutto sulla vicenda giudiziaria dello stesso Milani (il sindacalista è stato arrestato a gennaio con l'accusa di estorsione aggravata nei confronti della famiglia Levoni di Castelnuovo, titolare del gruppo industriale 'Alcar Uno'). L'istanza di revoca della misura cautelare è stata accolta inoltre alla vigilia dello sciopero dei trasporti e della logistica indetto per domani dal sindacalismo di base e a cui Si-Cobas aderisce anche e soprattutto per rivendicare l'innocenza di Milani. 

Il giudice Eleonora De Marco ha ritenuto cessate le esigenze cautelari, in ragione del corretto comportamento processuale dell'imputato e del tempo trascorso, riferisce una nota diffusa dal legale di Milani. Il 27 settembre avrà inizio il processo, dove "si affronteranno anche le infinite contraddizioni del mercato della carne nel piu' grande distretto europeo- fa sapere Marina Prosperi, legale di Milani- e se è legittimo o meno mantenere con contratto da facchini gli operatori del settore alimentare ad una paga oraria di pochi euro, senza coperture e senza contributi per malattie e infortuni".

(DIRE)

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