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Cronaca Bomporto

Alluvione Bomporto, un cittadino minaccia di querelare il sindaco

Un residente mette sotto accusa la decisione di Alberto Borghi di tentare - senza successo - di deviare l'acqua, che a suo dire avrebbe penalizzato la sua abitazione. Ma anche il consorzio Burana evidenzia che non si poteva arginare l'onda

“Il sindaco ha fatto deviare l'acqua verso casa mia e mi ha allagato. Lo denuncio”. Questa, in poche parole, l'intenzione espressa da un cittadino residente nella zona di via Prati Livelli, a Bomporto, che ha fatto sapere al sindaco, Alberto Borghi, l'intenzione di sporgere contro di lui querela per le decisioni prese nella tragica domenica del 19 gennaio scorso. A riferirlo è l'agenzia di stampa Dire, che riporta le parole dello stesso sindaco Borghi: “Ho ricevuto una telefonata durante l'emergenza di un residente che imputava l'arrivo dell'acqua nelle campagne di casa sua alle mie decisioni di tentare di arginare l'arrivo dell'ondata”.

“In una intervista realizzata domenica 19 nel pieno dell'emergenza - continua Borghi - avevo dichiarato che per salvare i centri abitati avremmo tentato di deviare l'acqua verso le campagne con un arginello di un metro. In realtà, però, non siamo riusciti a fare nulla perchè l'ondata si è incanalata da sola dove ha trovato la possibilità di farlo”. Anche il Consorzio di Burana ha confermato che l'acqua avrebbe seguito lo stesso percorso anche se nessuno fosse intervenuto con sbarramenti artificiali, che du fatto si sono rivelati ininfluenti.

“Se arriverà la querela, ci difenderemo in tribunale – conclude il sindaco, perche' quell'arginello fatto nel tentativo di salvare i centri abitati non poteva fermare il mare e nessuna delle mie azioni poteva evitare di fare andare l'acqua dalle zone più alte a quelle più basse attraverso i canali di scolo”. Borghi ha poi ricordato che il sindaco, capo della Protezione Civile locale, ha il compito di “salvare il maggior numero di vite umane”, e “senza conoscere nessun tipo di scenario e cosa realmente si trovava alle spalle di Bastiglia”. Insomma, di fronte ai 13mila metri cubi d'acqua che avanzavano da Bastiglia alla velocità di 20 nodi, l'idea era quella di evitare che l'acqua entrasse nei centri abitati, nella zona industriale e rimanesse tutta in campagna. 

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