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Alluvione, Codacons mette in campo i suoi ingeneri e prepara esposto

Oltre all'assistenza ai cittadini, il Codacons punta a collaborare con comitati e altre associazioni per difendere i diritti degli alluvionati. Due ingegneri all'opera per valutare indipendentemente le cause del cedimento dell'argine e presentare un esposto

Anche il Codacons di Modena si sta attivando in maniera significativa per sostenere attraverso la propria attività le popolazioni colpite dall'alluvione della Bassa e lo sta facendo a differenti livelli. Aldilà della consulenza per i singoli cittadini che vorranno rivolgersi all'associazione, infatti, il responsabile provinciale Fabio Galli ha deciso di avviare una collaborazione con i comitati spontanei che si stanno organizzando nella bassa, soprattutto grazie alla pagina Facebok di Lisa Secchia. “In quest'ottica – spiega lo stesso Galli – organizzeremo a Palazzo Europa a Modena un incontro aperto a cittadini, comitati e anche alle altre associazioni dei consumatori o di categoria. Senza prevaricare, rispettando le identità di ciascuno, crediamo sia giusto mettere insieme le forze”.

Vi sono una serie di problemi immediati che i cittadini alluvionati devono affrontare e per i quali la consulenza di esperti può risultare fondamentale per alleggerire il danno economico. “Il nostro invito – continua Galli – è quello di fotografare tutti i danni subiti e non buttare via nulla. É ovvio che per ottenere rimborsi e risarcimenti servono le prove dei danni subiti. A preoccupare maggiormente sono i danni alle automobili, ma anche i servizi sospesi, come ad esempio le utenze telefoniche, che non è giusto pagare se si è impossibilitati ad utilizzare per cause come quelle che si sono verificate”.

Poi c'è il grande tema delle attribuzioni di responsabilità e degli eventuali ricorsi, come la class action di cui si è già iniziato a parlare nei comuni alluvionati. “Non abbiano titoli ad effetto, ma una serie di problemi reali che andranno risolti. Uno di questi è la responsabilità del cedimento dell'argine, su cui la Procura sta indagando. Il Codacons – illustra Fabio Galli – ha deciso di attivare due ingegneri che abitualmente collaborano con noi per svolgere indagini “private” e determinare le dinamiche del cedimento. A seguito di queste verifiche depositeremo un nostro esposto”. Sul dopo, Galli non ha dubbi: “Se verrà individuato un responsabile, bisognerà rivalersi prima di tutto sul suo patrimonio personale, poi sulle amministrazioni. É finito il tempo in cui a pagare è sempre Pantalone”.

Un'azione legale collettiva, dunque, che si profila all'orizzonte e per la quale Codacons ha già iniziato a raccogliere i primi dati. Oltre ai due ingegneri, saranno in campo anche tre avvocati per la parte strettamente legale e un medico, neurologo, che si occuperà di documentare anche i cosiddetti danni "biologici". Ma per mettere qualche punto fermo bisognerà attendere il corso della giustizia. E i tempi sono tristemente noti.

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