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Cronaca Bastiglia

L'alluvione si abbatte sugli allevamenti, morti 3mila polli

L'acqua raggiunge l'allevamento Conti di Bastiglia e decima gli animali. Anche i bovini "stressati" dalla calamità e la produzione rischia il collasso. Coldiretti chiede di affidare tutto al Commissario unico per ridurre i tempi

Considerando come la maggior parte della superficie allagata dalle acque del Secchia sia adibita a terreno agricolo, Coldiretti aveva già lanciato nei giorni scorsi un grave allarme sulla condizione delle aziende agricole alluvionate. Ma non si tratta solo dei campi, dei filari o dei vitigni. Anche gli allevamenti sono stati duramente colpiti dall’alluvione. Coldiretti segnala il caso dell’allevamento di polli per la produzione di pulcini di Tonino Conti, che a Bastiglia ha perso per annegamento la stragrande maggioranza degli animali e tutte le attrezzature: incubatoio, motori elettrici e mezzi aziendali usati per la pulizia e l'alimentazione. Pochi gli animali che si sono salvati e di cui bisognerà verificare le condizioni sanitarie. I capi sopravvissuti – comunica Coldiretti – a causa dello stress dovuto alla mancanza della giuste condizioni di temperatura e luce, hanno già smesso di fare le uova e per il prossimo anno non ci sarà produzione. Il centro aziendale, completamente allagato, è stato raggiungibile via terra solo oggi, dopo cinque giorni dall'inizio dell'inondazione.

Situazione difficile anche per gli allevamenti di mucche da latte, dove l’allagamento ha creato stress agli animali, con conseguente calo di produzione, e in più l’impossibilità a circolare sulle strade ha determinato la perdita della produzione di latte giornaliera che non è stato possibile avviare alle latterie. Colpito anche un maneggio, con gli 11 cavalli che sono stati salvati dal Centro Fauna proprio durante le prime fasi dell'alluvione, insieme ad altri animali domestici e da cortile.

Riguardo gli interventi amministrativi da mettere in atto, Coldiretti indica la strada dell'affidamento al commissario straordinario per il terremoto, come unico garante della “ricostruzione”.  Coldiretti lo ha chiesto alla Regione Emilia-Romagna, per evitare che il sovrapporsi di competenze porti ad una dispersione di risorse e ad un rallentamento di tempi. “Poiché i Comuni della zona alluvionata sono anche comuni colpiti dal terremoto – spiega Coldiretti – affidarsi ad un unico commissario che conosca bene la situazione può razionalizzare e rendere più efficaci gli interventi”.

Secondo Coldiretti gli interventi più urgenti sono sospensione dei pagamenti fiscali, assicurativi e previdenziali nonché di tutti i pagamenti legati a bollette, canoni di affitto e iscrizione alla Camera di Commercio. Coldiretti ritiene inoltre indispensabile una norma speciale per intervenire in deroga al decreto sulle calamità naturali, privo di risorse, per l’introduzione di uno stanziamento ad hoc per ripristinare strutture, attrezzature, frutteti, vigneti e colture distrutte o danneggiate.

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