rotate-mobile
Cronaca Finale Emilia

Analisi cemento depotenziato: la Procura conferisce l'incarico, ma i tempi si allungano

Due ingegneri hanno ricevuto l'incarico dal Pm Claudia Ferretti, che ora chiederà al Gip di autorizzare l'incidente probatorio. Ma nell'inchiesta non c'è solo la scuola “Frassoni” di Finale e le tempistiche si prospettano tutt'altro che brevi

Sono passate ormai tre settimane dalle perquisizioni e dai sequestri scattati con l'inchiesta sul presunto utilizzo di cemento depotenziato alle scuole medie “Frassoni” di Finale Emilia, che ha coinvolto l'azienda che gestisce l'appalto, la AeC Costruzioni, e la fornitrice di calcestruzzo, il colosso Betonrossi di Piacenza. Mentre le indagini proseguono, la Procura si è mossa per dare priorità al tema della sicurezza, programmando i necessari controlli alla struttura finalese, per accertare la reale “consistenza” dei materiali utilizzati.

La scorsa settimana il sostituto procuratore Claudia Ferretti, titolare dell'inchiesta, ha affidato una consulenza a due ingegneri: si tratta del primo passaggio per arrivare al vero e proprio test sul campo, che tuttavia dovrà essere concesso dal Gip come incidente probatorio. Come mai si è fatto ricorso a questo metodo? A spiegarlo è lo stesso procuratore Lucia Musti: “L'indagine è molto complessa, non riguarda solo la scuola di Finale Emilia, ma anche altri edifici, perchè ovviamente la zona del cratere è vasta e il terremoto non ha interessato solo la provincia di Modena. Inoltre, la Procura di Modena in questo momento procede ipotizzando il reato di associazione a delinquere”.

Ecco perchè, anche in ottica di “economicità processuale”, la Procura chiederà al Tribunale un unico incidente probatorio, onnicomprensivo di tutti i cantieri o gli edifici già ricostruiti che l'indagine intende verificare. Si tratta evidentemente di un tema molto tecnico, in cui proprio i due ingegneri saranno fondamentali, per non incappare in grossolani errori burocratici che potrebbero vanificare il lavoro dei magistrati.

“La Procura lavora giorno e notte, sabato e domenica e perciò non si può parlare di scarso impegno – sottolinea in proposito la dottoressa Musti – Quindi i tempi non si possono definire lunghi, ma proporzionati alla complessità dell'indagine”. Inutile negare che il primo obbiettivo resta quello di dare una risposta chiara sulla sicurezza dell'edificio scolastico entro settembre, cioè entro l'inizio delle lezioni, quando per la prima volta studenti e insegnanti dovrebbero – il condizionale è d'obbligo – varcare le porte della struttura che sarebbe dovuta essere il fiore all'occhiello della ricostruzione antisismica.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Analisi cemento depotenziato: la Procura conferisce l'incarico, ma i tempi si allungano

ModenaToday è in caricamento